Lainus, a quelle parole di Daniel, sorrise.
“Non bisogna essere stregoni o streghe per toccare vette di malvagità alte, amico mio.” Disse mettendosi a letto. “Non immaginate fino a che punto un uomo può essere cattivo. E senza aver bisogno della magia nera. Vi auguro la buonanotte.”
La notte trascorse così, muta e veloce.
L’indomani, tutti scesero nella sala centrale, dove era stata preparata la colazione.
Si ritrovarono, così, tutti al tavolo del capitano.
Focacce calde, frutta fresca, miele e confetture varie furono servite ai passeggeri.
“Dormito bene, milady?” Domandò Lainus ad Altea.
Anche Gaynor e Isolde arrivarono nella sala.
“Vi vedo in ansia, milady…” fissando Gaynor “… va tutto bene? Non ho potuto fare a meno di notare quel velo di tristezza sul vostro bel volto…”
Cavaliere25, invece, aveva vagato per tutta la notte sul Carrozzone, senza però trovare nulla di interessante.
Al mattino, poi, anche lui raggiunse gli altri per la colazione e trovò ad attenderlo i due frati Jovinus e Plautus.
“Dormito bene, amici miei?” Entrando Goz nella sala. “Oggi è una bella giornata e il Calars appare mite e benigno… forse oggi ci condurrà in qualche luogo speciale…”
“Sono così eccitata, capitano!” Fece Isolde.
Goz annuì sorridendo.
“Posso domandarvi…” continuò la donna “… oh, che sciocca… rischio solo di essere invadente… perdonatemi, ma non ho avuto l’istruzione di questi nobili compagni di viaggio e forse non posseggo la sensibilità della nostra dama…” fissando Elisabeth “… vi prego, non badate alle mie sciocchezze…”
“Milady, parlate pure.” Disse Goz. “Non abbiate paura.”
“Ecco…” a capo chino lei “… mi chiedevo… si, quelle vostre strane parole su quei cigni…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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