Ad un tratto tutto mutò.
Non c’era più il Carrozzone e nemmeno gli altri passeggeri.
Anche Goz e i suoi uomini erano svaniti.
Daniel era solo.
Attorno a lui vi era un bosco fatto di alberi secchi e senza verde.
Il cielo era cupo e il vento ululava sinistri lamenti.
L’aria era fetida e il terreno fangoso.
L’apprendista mago era come immobilizzato.
Ad un tratto vide una scena...
Una donna, troppo lontana per essere riconosciuta, era ferma a fissarlo.
Ad un tratto arrivò un piccolo maialino.
Lei lo prese in braccio e cominciò ad accarezzarlo.
Poi, di colpo, lo sgozzò con le sue lunghe unghie.
Fissò Daniel e si abbandonò ad una spaventosa risata.
Finalmente l’apprendista mago riuscì a muoversi e a raggiungere il corpo del maialino senza vita.
Ma, incredibilmente, quell’animale non c’era più: al suo posto Daniel vide se stesso a terra, sgozzato.
La donna non c’era più.
“Domani all’alba” sussurrò una voce nell’aria “ti sveglierai con le sembianze di quel maiale… ti avevo avvertito… la tua magia è inutile contro di me...”
Poi solo il vento.
Daniel si destò di colpo.
Era stata una visione.
I capelli di Isolde erano intatti.
E la donna, per un momento, si voltò a fissare Daniel con i suoi bellissimi ed enigmatici occhi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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