Corsi fuori dal Tempio subito dietro a Nestos, lo vidi raccogliere un sasso e lanciarlo con forza verso una delle vetrate... ma la mira di Nestos non era mai stata molto buona e il sasso andò a finire molto lontano, tra gli alberi... e lui si accasciò al suolo, gli occhi pieni di lacrime e il capo chino.
Mi fece male vederlo in quello stato... avevo sempre sospettato che a Nestos mancasse quel nostro fratello ribelle, ma non avevo mai immaginato che avesse sofferto tanto... per tutto quel tempo... tanto in solitudine...
Il cuore mi si strinse ed una lacrima scese a rigarmi la guancia...
Di corsa raggiunsi Nestos, quindi, e mi inginocchiai accanto a lui, cingendogli le spalle con entrambe le braccia...
“Manca anche a me, Nestos...” mormorai, con la voce che tremava “Manca anche a me! Non sai quanto!”
Talvolta, al mattino, il Maestro usciva per il bosco. Quella mattina, come molte altre, uscì di buon’ora...
“Vegliate su vostra sorella!” disse ai ragazzini prima di uscire.
La mattinata passò tranquilla... poi il pomeriggio, sereno e piacevole tra giochi e compiti da portare a termine.
Si fece buio, infine, e allora tutti rientrammo in casa e ci sedemmo in cerchio, in attesa che il Maestro, il nostro padre adottivo, facesse ritorno...
Tuttavia, quando poco dopo il Maestro tornò, non era più solo. C’era un ragazzino con lui, un ragazzino che non avevo mai visto prima... era tutto sporco e con i vestiti strappati in più punti, non parlava ma ci guardava tutti con diffidenza e quasi con astio...
Lo scrutai per qualche minuto, incuriosita... non sapevo perché ma, per qualche strana ragione, quella sua aria diffidente e quasi ostile suscitava in me simpatia.
“Chi è questo, Maestro?” chiese ad un tratto uno dei ragazzi, dando voce alla curiosità di tutti.
“Un nuovo fratello...” rispose il Maestro, con un piccolo gesto della mano “Resterà con noi!”
“Come ti chiami?” chiese allora qualcun altro, facendosi un poco avanti.
Lui non rispose... ed anzi, si voltò a guardarlo con aria combattiva e addirizzando la schiena, quasi pronto a difendersi.
Tutti rimasero interdetti da questa sua reazione e per qualche istante nessuno parlò. Egli mosse lo sguardo intorno... sembrava quasi stesse cercando una via di fuga... poi i suoi occhi, chiari e profondi come mai ne avevo visti, si posarono su di me...
E per la prima volta, da quando era entrato, vidi la sua maschera cadere... per un istante mi parve sorpreso, mentre fermava i suoi occhi nei miei...
Gli sorrisi...
E, per un attimo, ebbi la precisa sensazione che anche lui stesse per sorridermi...
“Dopo un bagno caldo ed un buon pasto, ci rivelerà il suo nome!” la voce del Maestro ci interruppe, riportandoci tra loro “Su, forza! Prepariamoci per la cena!”
Quel ricordo, il ricordo del suo arrivo tra noi, mi attraversò la mia mente.
Ed altre lacrime mi rigarono le guance.
Strinsi un po’ di più Nestos, allora, cercando di infondergli calore e speranza.
__________________
** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
|