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Vecchio 19-01-2012, 12.35.04   #219
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Lentamente Nestos si calmò, il suo respiro tornò piano piano alla normalità e i singhiozzi si placarono... sciolsi quindi l’abbraccio e tornai a guardarlo negli occhi, con un sorriso incoraggiante.
Poi, d’un tratto, qualcosa ci richiamò alla realtà... scalpiccio di cavalli sul viale, voci...
Scambiai una rapida occhiata interrogativa con Nestos, appena un istante... e subito mi alzai, aggirando il Casale verso il viale d’ingresso.
Ciò che vidi mi preoccupò... cinque uomini a cavallo: modi sgarbati e prepotenti, sguardi superbi e noncuranti... parlarono come chi non teme niente e di niente ha rispetto.
Ascoltai la loro parole, celata oltre i rami del salice piangente, udii le domande dei miei fratelli e le risposte secche di colui che tra loro era certamente il capo... probabilmente un nobiluccio di bassa lega, a giudicare dalle sue maniere arroganti e proterve...
E tuttavia presto la situazione precipitò: uno dei miei fratelli si lasciò fomentare dalle parole del signorotto, si lanciò contro di lui, ma fu colpito e gettato a terra...
Non potevo lasciarli fare ancora, così mi feci avanti.
“Signori...” dissi, attraversando la volatile cortina di rami del salice e giungendo tra loro con passo leggero “Siate i benvenuti al Casale degli Aceri!”
Lanciai una rapida occhiata ai miei fratelli, per controllare che stessero tutti bene e ingiungendo loro, con un solo sguardo, il silenzio. Poi tornai a posare gli occhi sui nuovi venuti, il mio sguardo era gentile ma non mostrava il pur minimo segno di disagio né di imbarazzo.
“Il mio nome è Talia, figlia del Maestro, ultimo valente Cavaliere della Luna Nascente. Vi prego di scusare i miei fratelli, essi sono giovani ed irruenti ma non volevano certo mancarvi di rispetto, né venire meno alle regole che la cortesia ci impone.”
Feci appena una breve pausa, durante la quale i miei occhi continuarono implacabili a fissarli, poi ripresi: “Ho udito che avete già interpellato il Vescovo circa questa piccola diatriba, perciò ritengo che non vi sia ragione di discutere ancora... sono certa che egli, nella sua grande e magnanima saggezza, deciderà ciò che è giusto. A noi non resta che attendere! Intanto, qualora desideriate riposarvi qualche momento nel nostro giardino prima di riprendere il vostro viaggio, sarete di certo i benvenuti. Potete affidare i vostri cavalli ai miei fratelli, che provvederanno ad accudirli ed abbeverarli, in modo che siano poi pronti.”
La mia voce si spense e per appena un istante fu il silenzio.
Poi mi inchinai appena...
“Vi auguro una serena giornata, miei signori!”
Mi voltai e mi avviai verso il Casale con passo sereno, facendo impercettibilmente segno a due dei miei fratelli di seguirmi... avrei immediatamente scritto al Vescovo ed ai frati del convento vicino: non potevano buttarci fuori!
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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