“Sono stato al castello del visconte…” disse il maestro “… forse dimenticherà l’accaduto…”
Lui lo fissava senza dure nulla.
“Cosa hai da dire a tua discolpa?”
“Dov’è Talia?”
“Sto parlando con te...” schiaffeggiandolo il maestro “... non rispondermi con un’altra domanda!”
“Voglio vederla!” Ringhiò lui.
“Hai già fatto troppi guai, per ora.” Arrivando Fyellon.
“Sta zitto, tu!”
“Sei solo un pallone gonfiato!” Fissandolo Fyellon. “Un giorno ti darò una lezione…”
“Non aspetto altro…”
“Smettetela!” Li riprese il maestro.
“Voglio vedere Talia!” Gridò l’apprendista cavaliere.
“Non la vedrai.” Rispose il maestro.
“Hai rischiato di rovinare tutto.” Fece Fyellon.
“Fyellon…” fissandolo lui “... un giorno verrò a cercarti…”
“Basta!” Arrabbiato il maestro. “Resterai in punizione per giorni!”
“Sono stanco…” fissandolo l’apprendista “…sono stanco… tu mi odi ed io odio te, maestro… questa non è più casa mia…”
“Se vai via” disse il maestro “poi non tornerai più.”
“Andate tutti al diavolo!” Con impeto lui. “Talia!” Cominciò a chiamare. “Talia!”
Il maestro allora lo colpì nuovamente.
Lui cercò di reagire, ma il vecchio cavaliere lo spinse via.
“Vuoi attaccarmi, Guisgard?”
“Ti odio…” stringendo i pugni lui “… e non tornerò mai più qui…” e corse via.
“Fyellon…” disse il maestro “… non deve più avvicinarsi a Talia…”
“Forse non tornerà più, maestro…” replicò il figlio.
Quel ricordo, come sussurrato dal tempo e dal dolore.
Si voltò poi verso Talia.
“Talia…” mormorò “… come è morto il maestro?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|