“Siamo giunti fin qui” fece Jovinus fissando Cavaliere25 “e credo sia giusto continuare. Non possiamo fermarci.”
Goz annuì a quelle parole del frate.
Era deciso: il Carrozzone avrebbe proseguito il viaggio.
Ormai sembravano ad un passo dalla meta.
Imboccarono allora quel passaggio tra le rocce ed entrarono in una profonda gola, dalle alte e inarrivabili pareti a strapiombo.
Si udiva solo il forte ed incessante rumore della corrente del Calars, che in quel punto si era fatta più impetuosa.
Il Carrozzone, contro l’impeto delle acque burrascose, cominciò a vacillare e poi a scricchiolare.
“Date forza a prua!” Urlò Goz.
Ad un tratto un fortissimo vento cominciò a soffiare nella gola.
“Tirate giù le vele” ordinò Goz “o gli alberi si spezzeranno!”
Spruzzi d’acqua sempre più grandi giungevano sul ponte.
“Presto…” disse Lainus ad Altea ed Elisabeth “… scendiamo in coperta…”
Ma la natura sembrava essersi scatenata, come se il Calars si fosse stancato di loro.
All’improvviso un marinaio gridò: “Laggiù! Davanti a noi! Ci sono delle pietre che affiorano dalle acque! Se non le evitiamo, ci schianteremo in mille pezzi!”
Rykeira, che nel frattempo aveva ricevuto la rosa nera da Daniel, fissando il corso del fiume che mutava così velocemente, fece cenno al ragazzo di scendere sottocoperta.
“Devo dirvi qualcosa di importante, messere…” disse all’apprendista mago.
Ma proprio in quel momento fu suonato il corno come allarme.
Il Carrozzone, infatti, si stava schiantando contro quelle pietre.
L’urto fu titanico, lacerando lo scafo dell’imbarcazione.
Un attimo dopo l’acqua penetrò ovunque.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|