Mi sembra ieri di aver esposto al mio esame orale il libro "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Ma in realtà è passato solo qualche mese. Oggi ho ripensato molto a questa giornata, ma anche all'Olocausto in generale. Ho riportato alla mente un ricordo vissuto quest'estate. Con gli scout mi ero recata alla foiba di Basovizza, vicino a Trieste. Anche a me, come lady Altea, ha colpito molto la sensazione di silenzio e quiete che si avvertiva. Quasi irreale. Noi eravamo silenziosissimi, per non disturbare le altre persone attorno a noi, ricordandoci che comunque quel luogo fu davvero un posto drammatico per molte persone.
"Perchè l'uomo deve combattere? Perchè l'umanità deve provare tutta questa sofferenza?" Sono domande che mi rivolgo spesso, soprattutto oggi. A volte non riesco a crederci che tutto questo sia accaduto. Ma è successo! In questo periodo sento continuamente persone che si lamentano, che frignano per stupidaggini, come per esempio un telefono rotto che può essere riparato in dieci giorni. Ma di questo certe persone ne fanno un dramma. Come farò semza il mio adorato cellulare ultimo modello? Che domanda esistenziale!!!!!
E tutte le persone che in questo momento stanno lottando, che soffrono e che si spingono fino all'immaginabile per sopravvivere?
Forse dovremo rivolgere lo sgaurdo anche a loro, ricordandoci che noi siamo molto fortunati rispetto ad altre realtà, che tutto quello che NOI abbiamo, in realtà a qualcun altro manca.
Con questo non voglio accusare nessuno, ma far riflettere le persone che leggeranno questo mio commento.
"Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco."
(Cantico dei cantici)
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