Riuscivo a malapena a tenermi in piedi, quando scesi dal letto barcollai run poco e dovetti sedermi nuovamente. Mi girava la testa e dentro di me non riuscivo a trovare pace.
Era forse quella la mia punizione? Che cosa sapevo io del mondo?
Intorno a me c'erano molti oggetti che non avevo mai visto. Non avevo mai dormito così profondamente, ma quel letto... non mi piaceva. Malinconicamente ripensai a tutte le volte che mi ero addormentata lasciando che fosse la corrente a cullare la mia fantasia.
Ripensai alle strane parole che mi aveva detto il padrone: amore... passione... e altri concetti che non avevo ben afferrato. Avrei interrogato Heyto in proposito. Spalancai le tende della camera e lasciai entrare il sole e il profumo del giardino.
La musica che giungeva dal corridoio attirò la mia attenzione e così, senza curare di vestirmi, con indosso la sola veste da camera, mi avventurai fuori dalla stanza, seguendo le note.
Non riuscii tuttavia a capire da dove provenisse quella musica e ben presto mi inoltrai in luoghi che non avevo mai visto, aprendo porte che non conoscevo e attraversando atrii. Mi fermai indecisa ad un bivio. Scelsi una porta di legno intagliato, dalla quale sentivo provenire quella musica che mi aveva come ipnotizzata. La aprii.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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