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Vecchio 31-01-2012, 03.42.13   #497
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Melisendra aprì quella porta e si ritrovò in una meravigliosa stanza piena di ritratti alle pareti e mobili di gusto antico.
Calici dorati, vasi d’argento e poi ceramiche pompose e dalla pregevole fattura, teste di animali impagliati, armi che pendevano dai muri e Immagini Sacre ovunque.
La Santa Vergine col Bambino, gli Angeli e i Santi.
E dall’altra parte della stanza stava un uomo che suonava con vigore e trasporto un organo.
Sembrava voler domare e condurre emozioni, sensazioni e stati d’animo attraverso le note che forgiava su quell’organo.
Quell’uomo viveva la sua musica e da quella musica sembravano prendere forma immagini inquietanti e sofferenti.
Immagini che Melisendra quasi poteva vedere e comprendere.
La musica, come il vento che oltrepassa il Cielo prima e la Terra poi, attraversava quella stanza, per poi penetrare nella mente e nel cuore di Melisendra.
Alla fine, come vinto, quell’uomo fermò le sue mani sui tasti dell’organo, lasciando vibrare un ultimo eco di quella musica.
“Ti avevo detto di non vagare in questo palazzo da sola…” disse senza voltarsi “… e non seguire mai questa musica quando la senti…” prese allora la maschera che stava accanto a lui e la indossò. “Ho dato ordine di servirci la colazione…” voltandosi finalmente verso la ragazza “… dopo mi accompagnerai nel giardino… ho bisogno d’aria e della luce del Sole…” Melisendrà notò i suoi occhi lucidi, come se il suo padrone avesse pianto fino a poco fa.
L’uomo si avvicinò alla ragazza e insieme scesero nella sala per la colazione.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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