Passeggiai a lungo nel giardino, ammirandone tutto lo splendore e apprezzando la bella giornata soleggiata.
Ancora non riuscivo a capire quale fosse, da lì in poi, lo scopo della mia vita. Avevo sempre custodito il fiume e vissuto in perfetta armonia con esso. Non avevo mai avuto altro scopo o desiderio che non fosse di seguire la sua corrente e rimanere lì, sempre mutevole e uguale a me stessa, proprio come l'acqua, che cambia di forma, ma mai di sostanza.
Rimasi seduta all'ombra di un albero, mentre il sole iniziava a scendere dietro le mura. Le guardai con insofferenza. Non volevo rimanere rinchiusa per sempre.
Tornai alla vasca e mi sembrò piccola e scioccamente bella.
Stavo seguendo il perimetro del giardino, quando giunsi a un grande cancello.
Osservai quel poco del mondo di fuori che potevo scorgere attraverso la porta riccamente intarsiata.
Mi parve di vedere qualcosa, ma forse erano solo ombre, perciò feci per tornare verso il palazzo.
Ero ansiosa e nervosa come un uccellino in gabbia.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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