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Vecchio 01-02-2012, 02.35.12   #535
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Heyto restò a fissare il suo padrone senza dire nulla.
L’uomo sembrava tormentato da mille e più pensieri.
Il suo sguardo, scuro ed indecifrabile, ora appariva incerto, incapace di lasciarsi attraversare da quei bagliori che spesso correvano nei suoi occhi, segno di impeto ed ardore non comuni.
“Ho giurato, Heyto…” mormorò “… ho giurato che li avrei liberati… che avrei pagato qualsiasi prezzo…”
“Lo so, mio signore.” Annuì lievemente il servitore.
“E’ bella, vero?”
“Si, mio signore.” Rispose Heyto. “E’ giovane è bella.”
“Hai mai veduto una ragazza più bella ed innocente?” Fissandolo il padrone. “Talvolta, quando mi fermo a guardarla, mi sembra quasi di vedere una creatura non di questo mondo… forse un Angelo… ed io la sto…”
“Mio signore…” lo interruppe Heyto “… sapevamo che era un prezzo troppo alto… un peso troppo grande da pagare… ma non abbiamo altra scelta…”
“Quante ragazze hai sbarcato questo mese?”
“Non pensateci, signore…”
“Dimmelo, Heyto!”
“Sette, padrone…”
“Sette…” mormorò il padrone del maniero “… sette innocenti… e l’altro mese?”
“Padrone, non angustiatevi oltre…”
“Quante, Heyto?” Fissandolo il suo padrone. “Quante ne hai sbarcate l’altro mese oltre il Calars?”
“Otto, mio signore…”
“Mio Dio…” sussurrò il padrone.
“Pensate però che quella gente è ancora in vita…” fece Heyto, posando una mano sulla spalla del suo padrone “… se la città non è stata ancora presa è solo grazie a voi…”
“Non è vero, Heyto…” scuotendo lievemente il capo “… non sono serviti a niente quei sacrifici… quelle poverette sono state sacrificate per niente…”
In quel momento Melisendra si avvicinò, come a voler tornare verso il palazzo.
Heyto fece un cenno al suo padrone, per indicare la ragazza.
“Hai già finito il tuo bagno, Melisendra?” Domandò il padrone, voltandosi verso di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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