Vayvet acconsentì alla richiesta di Chantal e permise alla governante di andare a prendere dell’acqua fresca.
“La ferita va meglio…” mormorò, senza distogliere mai lo sguardo dalla ragazza “… se quei soldati avessero chiesto il nome di mia moglie? Io lo ignoro… e sarei stato scoperto per questo…” si alzò, anche se a fatica e si avvicinò alla ragazza “… provate davvero così tanto disprezzo per me e per i miei compagni? Al punto da temere anche di rivelare il vostro nome?” Restò a fissarla per alcuni istanti, poi scosse il capo e si avvicinò alla finestra. “Tranquilla, al massimo tra un paio di giorni andremo via… così dimenticherete in fretta le nostre facce…” ma proprio in quel momento, Vayvet sussultò. “Presto…” disse a Chantal “… fate finta di niente… le guardie non sono la fuori e probabilmente stanno entrando in casa… continuate a recitare la vostra parte…” e tornò a sedersi.
La porta dopo qualche istante si aprì e Monty entrò nella stanza.
Aveva le mani sporche di sangue.
“Cosa è accaduto?” Domandò Vayvet.
“Quelle due guardie…” mormorò Monty “… mi fissavano in uno strano modo…”
“Cos’altro hai combinato, imbecille?” Alzandosi Vayvet.
“Capo… mi provocavano ed alla fine io…”
Entrò Haro.
“Capo, questo idiota ha ucciso le due guardie a sangue freddo…” raccontò “… gli avevo detto di non fare idiozie… non c’era motivo, ma lui le ha aggredite per il solo gusto di ucciderle…”
“Stupido, pezzo d’asino!” Gridò Vayvet e prendendo Monty per il bavero.
Poi lo colpì più volte.
Restò allora a fissarlo.
“Che motivo avevi di uccidere quei due soldati?” Urlò. “Presto verranno altri due soldati per il cambio di guardia e allora scopriranno tutto! Imbecille!” Sbuffò e restò a riflettere. “Haro… va con lui e nascondete i due cadaveri… partiremo appena farà buio… qui non possiamo più stare…”
“Ma la tua ferita, capo?” Fece Haro.
“Fate come vi ho detto.” Ordinò Vayvet. “Si rivolse poi a Chantal. “Voi o la vostra governante verrete con noi… ci serve qualcuno come ostaggio…”
Proprio in quel momento ritornò la governante.
Aveva udito le ultime parole di Vayvet e per la disperazione lasciò cadere a terra il secchio con l’acqua appena presa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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