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Vecchio 11-02-2012, 03.31.53   #711
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Talia, come accompagnata dal vento, entrò nella locanda.
Nel vederla tutti restarono meravigliati.
Ma, un attimo dopo, i loro sguardi tradirono turbamento e spavento.
La ragazza, infatti, era accompagnata dalla fedele tigre, un animale che quasi tutti i presenti non avevano mai neanche visto in un libro.
“Ma quel…” mormorò il locandiere fissando Sheylon “… quell’animale… non sarà pericoloso?”
“Io ne vidi uno, una volta!” Fece uno degli zingari. “Si, in un circo! E ricordo che il padrone affermava che occorrono trenta chili di carne al giorno per sfamare una bestia simile!”
“Secondo me arriva a mangiarsi anche un uomo intero!” Aggiunse un altro dei presenti.
Il locandiere, allora, senza mai perdere di vista la tigre, fece cenno ad uno dei suoi figlioli di andare a prendere il cavallo della ragazza e portarlo nella stalla.
“Però la stanza va pagata prima…” rivolgendosi di nuovo a Talia “… e viene il doppio, a causa di quel vostro animale…” indicando Sheylon.
“Allora, hai deciso come chiamarmi stanotte, cavaliere?” Fece la zingara buttando le braccia al collo di Guisgard.
“Talia!” Saltando su il cavaliere.
“Talia…” sorridendo la donna “… e sia, mi chiamerai così quando troverai piacere nel farmi tua per tutta la notte…”
“Ehm…” balbettò Guisgard “… magari un’altra volta, angelo…” e si diresse poi verso Talia, barcollando e urtando molti dei presenti.
"Ehi, mi lasci così, cavaliere?" Gridò la zingara.
“Ehi, il vino ti rende focoso, eh?” Urlò divertito uno di quelli a Guisgard. “Una non ti basta! Vuoi anche la biondina!”
E tutti risero.
“Attento alla tigre che si porta dietro!” Gridò un altro.
E di nuovo si udirono le grasse risate dei presenti.
Alla fine Guisgard riuscì ad arrivare al bancone, dove Talia stava parlando con il locandiere.
“Ma perché continuate a girare tutti?” Scuotendo la testa, come a volersi liberare dai capogiri.
“Perché avete annaffiato la vostra gola” rispose il locandiere “con tre grosse giare del vino della casa!”
Guisgard zittì con un cenno infastidito il locandiere e poi tornò a fissare Talia.
“Cosa diamine ci fai qui?” Rivolgendosi a lei. “Dovresti essere al Casale a quest’ora…”
“Eh, amico mio…” avvicinandosi lo zingaro col quale aveva gareggiato e dandogli una pacca sulla spalla “… si vede che si annoiava la tua amica da sola!” E scoppiò a ridere.
Ma, con un pugno rapido e improvviso, Guisgard lo colpì facendolo cadere pesantemente su di un tavolo, che lo zingaro frantumò.
A quel punto scoppiò una rissa generale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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