Quelle parole sussurrate da Melisendra, con una dolcezza che al cavaliere parve infinita e quasi ultraterrena, restarono a lungo, come un eco, nella mente di Fyellon.
Si voltò poi a fissare il Calars e i caldi fumi che salivano dalle sue acque.
Allungò la mano e giochicchiò in quel temperato alone, come se fosse uno dei veli che avevano avvolto Melisendra, rapendola e portandola via.
Si avvicinò allora al capitano e chiese notizie su di lei e sul suo misterioso padrone.
“Statene fuori, cavaliere.” Rispose il capitano. “Ricordate la vostra promessa… nessuna domanda e nessuna intromissione…”
Heyto e Melisendra, intanto, avevano raggiunto la cabina della ragazza.
“Dovresti riposare, Melisendra.” Disse il musico.
Diede poi ordine ad alcune ancelle di servire loro da mangiare e da bere.
“Sei turbata o solo sconfortata?” Chiese Heyto alla ragazza, una volta congedate le ancelle. “Cosa cela il tuo cuore? Cosa volevi chiedermi?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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