Spaventati dalla tigre, tutti i presenti arretrarono verso le pareti della locanda, mentre alcuni zingari, temendo il peggio, scapparono dalle finestre.
Talia aiutò Guisgard ad alzarsi, sotto gli occhi del locandiere e di Sheylon.
Il cavaliere tossì ancora per un po’.
I due si avviarono verso le scale, seguiti dal felpato e sicuro passo della mangiatrice d’uomini.
“Sto bene…” mormorò Guisgard dopo alcuni scalini “… non ho bisogno di nulla… e poi l’hai detto tu… non merito nulla, no? Tu piuttosto…” voltandosi verso Talia “… cosa ci fai qui? Dovresti essere al Casale insieme ai tuoi fratelli…”
Giunsero davanti alla stanzae subito il cavaliere, sostenuto fino a quel momento dalla ragazza, si lasciò cadere poi sul letto, mentre Sheylon si stese davanti alla porta.
Un attimo dopo la figlia del locandiere portò la bacinella d’acqua e le bende.
Restò però davanti all’uscio, intimorita com’era dalla presenza di Sheylon.
“Ho…” mormorò visibilmente impressionata dalla tigre “… ho portato l’acqua e le bende… l’acqua è fredda… come avete chiesto…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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