Fyellon si alzò anch’egli.
“Il Paradiso e l’Inferno” disse a Melisendra “sono solo condizioni in cui vogliono rinchiudersi gli uomini. Nessuno è destinato ad attraversare inferni… la felicità non esige dolore… e tu non sei tenuta ad obbedire a nessuno se non vuoi…”
Il cavaliere avvertì quasi l’impulso di toccarla e trattenerla.
“Io non so cosa ci sia oltre questo fiume” continuò “o alla fine di questo viaggio. Forse la felicità, o forse una nuova terra da cui fuggire… tu puoi scoprirlo se vuoi… ma fallo da donna libera, senza padroni a cui obbedire… forse esiste davvero un Paradiso oltre queste acque… e magari attende proprio te…” fissò le acque che cominciava a schiarirsi per l’albeggiare “… ho una sorella… anch’ella è stata destinata a privazioni e infelicità… sempre in nome di un ipotetico Paradiso… ho conosciuto tanti uomini e tutti invocavano un loro Paradiso, chiamato con nomi sempre diversi… ma per accedervi era sempre richiesto un prezzo troppo alto, fatto di pene, mancanze e sofferenze… ed io sono stanco del dolore… e tu, Melisendra? Tu non brami essere felice?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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