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Vecchio 27-02-2012, 14.31.42   #924
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Il sole brillava alto nel cielo terso e la campagna si distendeva intorno a noi pacifica e silenziosa, come immersa in un leggero sonno. Lo scalpiccio regolare dei nostri due cavalli era, insieme al passo felpato di Sheylon, l’unico rumore che rompeva quella quiete, altrimenti assoluta e quasi ovattata. Era inverno, e nonostante ciò quel giorno l’aria era così tiepida ed intensamente profumata che sembrava voler annunciare l’imminente arrivo della primavera.
Eppure, pure in quest’apparente pace, un occhio attento avrebbe forse potuto scorgere i germi di una latente inquietudine...
La mia schiena rigida, il respiro lento e gli occhi che, pur tentando di restare fissi sulla strada, correvano invece spesso, ad intervalli quasi regolari, al cavaliere che cavalcava al mio fianco, avrebbero forse potuto indicare quanto il mio cuore fosse pesante nel petto.

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Guisgard finalmente si voltò a fissare Talia, guardandola negli occhi.
“Perché pensi che debba perdonarti?”
I miei occhi incontrarono i suoi per un istante ed allora, quasi colta di sorpresa, io li distolsi...
“Perché...” iniziai lentamente a dire “Perché io...”
Ma subito venni interrotta da un uomo che comparve dalla leggera curva in fondo alla stretta strada con il suo gregge di pecore.

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Ma in quel momento comparve un gregge lungo la strada.
Il pastore, avvicinandosi e vedendo Sheylon, si impaurì, mentre i suoi cani cominciarono ad abbaiare da lontano alla tigre.
“Non abbiate paura!” Disse Guisgard al pastore. “Non accadrà nulla alle vostre pecore! Diteci, piuttosto, dove siamo? Che contrada è questa?”
Il pastore, dopo qualche attimo di titubanza, fece qualche passo verso di loro.
“Siamo ormai presso le pendici del monte Summus…” rispose “… vedete la montagna?” Indicando un piccolo monte innevato che dominava la zona. “Non è molto imponente, eppure quest’anno la neve ne ha ricoperto gran parte… siete ai Piedi di Cristo, messere.”
“I piedi di Cristo?” Ripeté Guisgard.
“Si, messere…” annuendo il pastore “… così è chiamato questo luogo alle pendici del Summus… e quando fa freddo al punto da nevicare, noi pastori diciamo che cade la neve anche ai Piedi di Cristo.”
Sospirai leggermente alle parole dell’uomo...
“La neve ai Piedi di Cristo...” ripetei, quasi sovrappensiero, sollevando contemporaneamente gli occhi verso la sommità del monte che il pastore ci stava indicando “E’ un nome insolito... ditemi, vi prego, buon uomo... vi è forse una ragione per cui questa zone è detta ai Piedi di Cristo?”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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