La figura, fiera e di robusta statura, continuava a fissare le acque dello stagno e nelle mani stringeva un Rosario.
Poi si voltò verso Cavaliere25, sempre tenendo celato il suo volto sotto il cappuccio.
“Conosci un monaco, ragazzo?” Chiese. “Allora sei ben fortunato… io invece non ne conosco e vivo da solo segregato in questa selva… ho perduto la corazza in queste acque e non posso più recuperarla… tempo fa feci un voto… promisi al Cielo di far recitare una Messa proprio davanti a questo stagno, per benedire la mia corazza, ma da allora non ho mai incontrato nessun uomo di Chiesa per far compiere il mio antico voto… e ora, temo, che la mia anima brucerà all’Inferno per aver mancato a quella solenne promessa…”
In quel momento si udì un verso scendere dal cielo.
Un attimo dopo un superbo falco scese sul braccio della figura incappucciata.