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Vecchio 02-03-2012, 00.51.57   #970
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elisabeth fissava Kojo provando sdegno e orrore per come aveva ucciso la ragazza.
Il cavaliere, invece, guardava la donna con uno sguardo compiaciuto.
“Già, la povera Tya…” mormorò con un ghigno “… ma era condannata la poverina, sapete? All’Inferno, alla dannazione eterna direbbero i chierici… oh, non che io creda a questa cose… lungi da me appoggiare le fandonie degli ecclesiastici… ma la povera Tya si era davvero macchiata di orrendi crimini… ha ucciso un bambino… si, con le sue stesse mani… appena nato… la sciocca villana voleva tenerlo… pensava che l’aver passato una notte con me bastava al suo bastardo per prendersi il mio nome… eh, stolta ragazza… e lei, pur di restare al mio servizio, decise di sopprimere quel suo figlio…” rise “… no, questo genere di cose non mi commuovono affatto… anche mia madre mi concepì ignorando il nome di mio padre… Tya invece è stata più fortunata… lei si diceva certa che il bambino fosse mio…” afferrò all’improvviso il braccio di Elisabeth e spinse la donna contro la parete “… voi donne… conoscete mille arti per confonderci, vero?” Portandole una mano contro il suo volto. “Ne approfittate perché avete il potere di farci fare ciò che volete…” e la sua mano scese prima sul collo, poi sul petto di Elisabeth, fino a stringerle la gamba “… domani all’alba mi attende un duello col vostro capitano Reas… non vi va di consolarmi? Potrei non sopravvivere…” e rise nuovamente, per poi lasciare e spingere via la donna.
Prese allora i suoi guanti ed il mantello.
“Ora devo andare, milady…” fissandola compiaciuto “… ma non temete, sarò io a vincere quel duello… e verrò poi a prendermi il premio che mi spetta… attendetemi, mia cara…” e uscì dalla stanza ridendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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