A quella domanda di Talia, Guisgard sorrise lievemente.
La fissava, mentre il Sole le illuminava gli occhi e il vento le accarezzava i capelli.
Giocava con quel ciondolo e con l’espressione vagamente incuriosita attendeva una risposta da lui.
In fondo era come una bambina.
Una candida bambina in un corpo di bellissima giovane donna.
Com’è grande e meraviglioso il mondo, Talia.
Pensava lui.
Tutto da scoprire.
Infinite cose lo animano.
E ciascuna forse attende di avere un nome nuovo.
Quello che vorrai dare tu ad ognuna di quelle.
Vorrei farti scoprire e conoscere il mondo intero, Talia.
Per poi regalartelo.
Anche a costo di doverlo conquistare pezzo per pezzo.
Si, sei come una bambina da viziare e stupire.
Da meravigliare e forse conquistare.
“Una tenzone è una gara, una sfida.” Disse Guisgard. “Una vecchietta mi ha raccontato come avverrà la cosa… due attori si vestiranno per impersonare l’Inverno e la Primavera e inizieranno a sfidarsi enunciando ciascuno i propri pregi e denigrando, nello stesso tempo, i difetti dell’altro… alla fine due pastori, il più vecchio e il più giovane del villaggio, impersonando due figure pastorali chiamate Palemone e Dafny, faranno da giudici alla contesa…” sorrise “… e poi comincerà la parte più attesa, dove tutte le ragazze del villaggio si contenderanno il titolo di Principessa della Nuova Stagione.”
Prese allora Talia per mano e avanzarono nel centro di quel cortile.
Il pallido Sole del meriggio morente rendeva l’aria intrisa di una lieve malinconia, ma su tutto vinceva l’attesa del villaggio per la festa.
“In verità” fece Guisgard “noi bareremo… perché tu dovresti essere fuori concorso, visto che sei la più bella… ah, ovvio che non dovrai dare confidenza a nessun giovanotto… a meno che non ti stia particolarmente antipatico.” Fissò La tigre. “Ehi, Sheylon, se qualcuno si avvicina sai cosa fare, vero?” E rise. “Sai, Sheylon viene dalle Indie e lì sono tutti gelosi! Conobbi, una volta un fachiro gelosissimo! Che per stare sicuro faceva dormire la moglie su un letto di chiodi!” E rise di nuovo.
“Ma per l’Amor del Cielo!” Uscendo nel cortile la donna. “Deve stare calma! Non si può agitare!”
“Le sto parlando della festa!” Esclamò Guisgard. “Visto che vi parteciperà!” E indicò alla donna il ciondolo al collo di Talia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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