Aprii lentamente gli occhi... e per un attimo mi parve strano ritrovarmi in quel buio.
Le immagini di quel sogno erano ancora vivide in me... tredici cavalieri con le corazze color della nebbia, un vento implacabile, una torre cupa e austera, solitudine e malinconia, la badessa, un tesoro da proteggere... un tesoro...
La mia mente si inceppò su quel dettaglio... un tesoro?
Poi di nuovo le parole della badessa...
‘Ora che avete riacquistato la vista potrete vedere il Fiore...’
Il Fiore...
Distrattamente allungai una mano sul tavolo che sapevo essere vicino al letto e trovai il bicchiere... lo strinsi e bevvi qualche sorso d’acqua fresca... questo mi schiarì un po’ le idee.
Avevo sempre avuto visioni e sogni premonitori, fin dalla più tenera età... talvolta, tuttavia, distinguere tra sogno e premonizione era tutt’altro che semplice. E tuttavia avevo imparato ad attendere... avevo imparato che non si poteva forzare la mano a quel potere, si poteva soltanto accettarlo e si poteva sforzarsi di comprenderlo per poter poi agire al meglio.
Cautamente, dopo aver bevuto ancora un po’ d’acqua, riappoggiai il bicchiere. Scostai, allora, un po’ le soffici coperte e mi sollevai leggermente, mettendomi seduta con la schiena appoggiata al cuscino...
“Guisgard?” chiamai, chiedendomi se fosse lì.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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