...ero giunto stanco ed affamato da uno dei miei viaggi per le corti del paese, alle pendici di un eremo incontaminato dove il tempo sembrava essersi arrestato assieme alla polvere della mia icona presente, ed i pochi nativi rimasti a vivere tra quelle mura diroccate lo chiamavano "La Città che Muore"....la desolazione era impressioante: il vento turbinava attraverso le brecce e le feritoie della notte acquisivano al suo pasaggio la voce di un luogo selvaggio ed il mormorio di gente persa...mi sono fermato per lunghissimi istanti ad osservare il baratro infecondo e il paessaggio lunare, ho accordato il mio strumento ed ho intonato un vecchio canto dimenticato...giunse d'improvviso un locandiere offrendomi ha offerto un buon calice di vino rosso, robusto come la terra etrusca che lo ha generato e mi fece vedere le fotografie scattate durante le riprese di un moderno sceneggiato sul Burattino di Collodi...
Mi sono emozionato e prima di ripartire, mi sono arrestato difronte ad una vecchia bottega di falegname abbandonata e mi sono inchinato su di un pezzo di legno intarziato e mai completato, che mi ha ricordato che l'Arte non ha tempo, puoi ritrovarla ovunque in altri occhi ed in altri cuori che prendono forma anche laddove la forma non sembra avere vita...
Grazie dunque Lady Talia per questa piccolo peccato di gioventù...
Taliesin, il bardo
Ultima modifica di Taliesin : 13-03-2012 alle ore 14.24.53.
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