Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 19-03-2012, 17.10.01   #797
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La notte era calata e il firmamento si era acceso.
Rapido ed elegante, sir Guisgard raggiunge il muretto di cinta, lo scavalca e si ritrova nel bel verziere che circonda la torre.
In lontananza si ode il canto, ora malinconico, ora speranzoso, di un menestrello.
Forse canta l'amore per qualche bella contadinella o magari, chissà, per la bella moglie del suo signore.
Guisgard si volta verso quel canto e sorride.
“Il fato mi è favorevole...” pensa fra sé l'eroe da romanzo “... anche una dolce musica accompagna questa mia bell'impresa...”
Raccoglie allora una margherita dal verziere e comincia a sfogliarne qualche petalo.
E ad ogni petalo esprime un desiderio, confida un sogno.
Ed è sempre lo stesso desiderio, sempre il medesimo sogno.
Si avvicina allora alla muratura della torre e comincia a scalarla.
La rugiada del mattino, però, ha reso scivolosa la superficie del dongione e solo a tratti piante rampicanti avvolgono la muratura.
“Oh, bella dama...” sospira il Primo Cavaliere e Amante Perfetto “... affacciati al tuo balcone e sciogli le tue belle trecce affinché io possa scalare questa torre, raggiungerti e dimostrarti che l'amor narrato nei romanzi altro non è che un pallido riflesso di quello destinato a noi...” e ancora “... non vedi, dolce Amica, che il pesco ed il ciliegio attendono solo te per fiorire anch'essi? Avanti, custode del mio cuore, lascia che i tuoi capelli giungano a me e che io salga su, come l'Oriente, per unirmi a te, mia bella aurora...”
Ad un tratto la finestra del balcone si apre.
“Eccola, la mia adorata...” sussurra il Prediletto di Amore.
Ma non è la bella del nostro eroe ad affacciarsi al balcone.
“O'menestrello!” Infastidita la balia. “Proprio qui sotto devi venir a recitare le tue rime? Non sai che la gente da bene a quest'ora dorme?”
“Non sono un menestrello...” ribatte il novello Romeo “... ma un cavaliere...”
“E cosa vai cercando?”
“Due occhi in cui perdere il mio sguardo” risponde l'ultimo dei romantici “ed una bocca su cui morire infinite volte...”
“Allora aspetta pure fermo dove sei...” fa la balia “... che chiamo il guardiano per far aizzare su di te i cani... vedrai, hanno occhi arrabbiati e bocche ringhianti da farti morire di paura!”
“Così trattate, cara balia, colui che ama al di sopra di tutto la vostra diletta?”
“Anche peggio!”
“Ho solo chiesto” si giustifica l'eroe di mille e più avventure “un battito del suo cuore... un battito dolce ed eterno...”
“So io cosa chiedi tu, fanfarone!” Fissandolo la balia. “Tu scali torri per diletto, secondo me!”
“Vi dico” disperato l'affascinante tenebroso “che sono sir Guisgard, Primo fra tutti i cavalieri e Amante Perfetto!”
“Ed io sono Santa Caterina!” Stizzita la balia.
Un attimo dopo chiama il guardiano.
Giunge allora un uomo con ben cinque alani furiosi.
Guisgard, allora, visto l'andazzo, decide di darsela a gambe.
Ma i cani lo raggiungono ed attendono solo un cenno del guardiano per aggredirlo.
“Bel furfante!” Grida questi.
“Sono sir Guisgard, vi dico!”
“Si e io allora sono sir Hastatus!” Ironico il guardiano. “Ero alle prese con un indovinello e per colpa tua, malandrino, ho dovuto distogliere la mia attenzione da quei versi!”
“Lo giuro!” Fa Guisgard. “Son proprio io!”
“Ah, si?” Dubbioso il guardiano. “Bene, facciamo così... aiutami a risolvere l'indovinello ed io ti lascio andar via...”
Guisgard, con le spalle al muro, annuisce e il guardiano recita l'enigma:

“Ragiona in modo che dal dubbio la risposta non sia tolta!
Non abbiamo altra scelta, ci passiamo sopra questa volta!”

Il cavaliere allora, dopo averci riflettuto su, risponde e risolve l'arcano.
E come pattuito, il guardiano, soddisfatto, lascia andar via l'eroe innamorato.
Scavalcato allora il muretto di cinta e ritrovatosi in strada, ormai rischiarata dal Sole del mattino, il nostro novello Bassanio incontra un ragazzino diretto a scuola.
“Sir Guisgard, siete voi!” Entusiasta il ragazzino. “Che onore! Io un giorno entrerò nei vostri cadetti!”
“Eh, ragazzino, magari fossi davvero sir Guisgard...” sarcastico il cavaliere “... a quest'ora sarei a sospirare in quella torre...”
“Ma come?” Stupito il fanciullo. “Non lo siete? Eppure siete uguale a lui! Peccato... vi avrei chiesto un qualche consiglio...”
“Per il compito in classe?” Domanda Guisgard.
“No, per una certa ragazzina che mi fa battere il cuore...”
“E' bella?” Domanda il Primo cavaliere.
“Bellissima...”
“E hai dichiarato il tuo amore?”
“Eh, dopo la scuola” spiega il ragazzino “viene a prenderla sua madre e dopo tornano nel loro palazzo e a me non resta che fissarla dal balcone della sua torre...”
Guisgard allora gli sorride accarezzandogli la testa.
“Sappi, mio giovane amico...” sussurra il cavaliere “... che per ogni cavaliere c'è sempre una torre da scalare... prendi, questa ti porterà fortuna...” dandogli allora la margherita raccolta nel verziere della sua bella, per poi svanire, fischiettando, nelle strade di Camelot.

E voi, dame e cavalieri, riuscite a risolvere l'arcano del guardiano?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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