Ero seduta sul pavimento e la mia mano stringeva convulsamente la coperta... era una strana sensazione, la più strana che avessi mai provato...
“La mia terra?” sorrise Cristiano “Oh, la mia terra... la mia terra, mie signore, è la più meravigliosa che sia mai stata creata... la più sublime, la più incredibile... vedete, la mia terra...”
“E’ vero ciò che dicono?” lo interruppi improvvisamente “E’ vero che i Taddei vogliono conquistare Sygma?”
Non sapevo perché l’avevo detto... sentii la mano di Veroiana stringersi intorno al mio polso, ma non le badai: non mi importavano i suoi giochi... tutto ciò che mi vorticava in mente era il tumulto di sentimenti che avevano sconvolto la mia anima nel momento stesso in cui quel giovane uomo aveva messo piede nella Sala delle Udienze di mio padre, il modo in cui mi aveva sorriso ed io avevo sorriso a lui... non sapevo ancora che fosse di Capomazda... e poi la parole di mio padre...
Sollevai il mento e puntai i miei occhi in quelli chiarissimi di Cristiano... arrossii appena in quello sguardo, ma quando parlai la mia voce era ferma...
“Guardatevi intorno...” dissi, allontanandomi di qualche passo e accostandomi alla terrazza “Le vedete le colline a perdita d’occhio? Vedete i loro colori? Sapreste esattamente dire di che colore sono? Ebbene... anche qualora ci riusciste adesso qui, non potreste comunque dire di conoscere il colore delle colline di Sygma... perché esso cambia! Cambia con le stagioni, con i raccolti, con le fioriture... cambiano i colori, i profumi, le sensazioni... e voi non potrete dire di conoscere Sygma finché non avrete conosciuto a fondo ciascuna di queste emozioni!”
Sorrisi... e, con quel sorriso sul volto, tornai a fissare Cristiano...
“Ed ora ditemi, milord... che tipo d’uomo è il vostro Arciduca? Sarebbe capace di amare Sygma come merita?”
Respiravo a fatica... molto a fatica... e non riuscivo ad uscire da quella visione... era più forte di me... era come se mi avesse risucchiata...
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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