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Vecchio 19-03-2012, 20.35.37   #1164
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Cristiano si avvicinò alla terrazza e fissò le colline di Sigma.
Ne seguiva le forme, come se nell’aria echeggiassero ancora le parole di Chymela.
Poi il suo sguardo si fermò sul volto e sui capelli di lei.
“Sapete, altezza, cosa rispose Alessandro a Tolomeo, il suo più grande generale, quando quello gli chiese il motivo della sua sete di conquista?” Sorridendo alla principessa. “Perché siamo portati a conquistare ciò che non possediamo, rispose il re Macedone…” tornò a fissare le colline “… e quando ci fermeremo? Chiese ancora il generale al suo re… e quello… fino a quando non avrò conquistato il necessario per non cercare altro nella vita… esiste tanto al mondo? Domandò Tolomeo… non lo so… rispose Alessandro… ma non posso fare altro che cercarlo…” fissò di nuovo Chymela “… forse non era mai giunto qui… e non aveva potuto vedere le meraviglie di questa terra…”
“Siete uno storico o qualcosa del genere, messere?” Chiese Veroiana.
“Solo un lettore.”
“E di cosa?” Domandò Eliana.
“Di libri, romanzi e poesie.”
“E voi cosa cercate?” Ridendo Veroiana. “Un impero come quello Persiano da conquistare?”
“No, ma molto di più, milady…” sorridendo Cristiano.
“Di più? Quello Romano allora?” Fissandolo Eliana.
“No, cerco molto di più…” sussurrò il capomazdese, per poi guardare la principessa“… cerco un fiore… un fiore unico…meraviglioso…”

La sera.
La campagna era mutata con l’imbrunire e le luci di San Leuciano lambivano il Belvedere.
L’aria era fresca e della musica saliva dal paese sottostante.
La porta si aprì e qualcuno entrò nella stanza.
"Cosa fai a terra, gioia?" Avvivinandosi Guisgard a Talia e prendendola in braccio, per poi adaguiarla sul letto. “Che idiota a lasciarti da sola! Ti sei fatta male?" Restò a fissarla per qualche istante, fino a quando lo sguardo di lei non lo tranquillizzò. "Su, ora ti porterò giù che la cena è pronta e il nostro sedicente servitore dice che ci farà leccare i baffi!” Sorrise. “Si esprimerà così un Arciduca?” Chiese divertito alla ragazza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 19-03-2012 alle ore 21.04.59.
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