Non so dove,non ricordo esattamente,purtroppo,ma ho letto una delicata storia di una madre che era uscita a passeggiare col suo bambino,era in inverno,faceva freddo,tanto che gli occhi di loro due si inumidirono a quell'aria gelida fino a lacrimare.
Il bambino,nel guardare gli occhi lucidi della madre,le aveva domandato del perchè le cadessero dagli occhi quelle
gocce di pianto.
La mamma,nell'udirlo,provò la sensazione di aver ascoltato dalla candida ingenuità del figlioletto come un verso poetico.
Immagino si sia commossa e gli abbia sorriso.
Ricordo che ella scrisse esattamente:"Ho pensato che aveva recitato la sua prima poesia",allo stupore di quella domanda.
E ricordava un poeta e giornalista,Ennio Cavalli,che cita:
si può pensare da poeti anche senza scrivere un verso.
Ricordo che nel leggere mi emozionai,ed immaginai gli occhi di quella madre,lucidi di gioia,all'apprendere i pensierini del figlio colpito dal vederla lacrimare.
Li immagino così gli occhi di quella madre,anch'ella poetessa in fondo al cuore..
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
..a me piace pensare, invece, che quel poeta possa avere il nome di tutti gli innamorati che, leggendola, vogliano identificarsi con lui e prestargli, per una volta, il proprio nome.
E cosa c'è di più straordinario, anche se solo per una notte, del poter confondere il proprio nome con quello di un antico poeta e cantare di un amore immortale?
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E' proprio vero:
si può pensare da poeti anche senza scrivere un verso.
Proprio come avete fatto voi,mio signore.
E vi domando perdono se,per un momento,ho desiderato vedere i vostri occhi mentre esprimono il cuore di poeta.