“Non lasciatevi suggestionare dall'atmosfera di questi luoghi...” disse Fyellon ad Altea “... avete solo udito i suoni notturni di questa selva... state tranquilla, non vi accadrà nulla.”
Strinse le mani di Altea e la strofinò forte tra le sue.
“Sentite freddo, vero?” Sorridendo il cavaliere. “Su, tra un po' giungeremo in questo fantomatico maniero dal nome così poco ospitale.” E rise.
“Dimmi dove!” Con rabbia Fyellon, senza alzare mai gli occhi da Guisgard.
“Scegli tu il luogo...” rispose questi “... a me va bene tutto... ho solo voglia di romperti il muso...”
“Ci batteremo dove il maestro non può vederci...” con sempre più astio Fyellon “... e forse conosco il luogo adatto...”
“Bene, non vedo l'ora...”
“Alla villa abbandonata...” con un ghigno Fyellon “... lì voglio darti la lezione che meriti... un pallone gonfiato come te si troverà bene tra spiritelli e mostri... loro sono reali, quanto tu sei un vero cavaliere...”
“Ecco il castello.” Indicò il nano, destando Fyellon da quel lontano ricordo. “Quello è il Castello dell'Avvilente Costumanza.”