Anche questa notte ho concluso il mio giro d'ispezione.
Il cielo sopra Camelot è velato e la Luna accenna appena a mostrare il suo incanto.
E i miei sogni mi reclamano.
Allora, come un eroe di Byron, della Bronte, di Dumas, di Hope, tanto osteggiati dai propri simili, ma così benvoluti dalla Fortuna, mi aggirerò tra i labirintici meandri di questa notte, adoperando proprio la Luna come una magica lanterna e i miei desideri come istinto e slancio.
Vagherò in cerca di qualche remoto tesoro, celato fra gli arcani sospiri del tempo, da offrire come pegno a madonna Avventura per avermi concesso le sue grazie in questa ammutolita notte.
E chissà, a Dio piacendo, che quel tesoro non basti per riscattare qualche sogno perduto da uno dei tanti protagonisti che animano le storie udite nel leggendario palazzo dei Taddei.
A me basta anche un solo sogno.
Purchè sia il più bello, il più grande.
Purchè sia il mio sogno.
Buonanotte, Camelot...