Reas, a quelle parole di Elisabeth, si voltò e fissò la torre indicata dalla maga.
“Quella” fece Reas “è la Torre dei Miserabili... è una specie di prigione in un certo senso... lì vengono rinchiusi i frenetici, coloro cioè definiti pazzi, folli... è un luogo di dolore e disperazione, meglio ignorarlo...”
Ma Elisabeth, in quel momento, da un'altra delle finestre di quella torre, vide un'altra figura sporgersi e stavolta era un uomo.
E riconobbe quell'uomo: era Goz.
La fissava.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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