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Vecchio 18-04-2012, 18.00.53   #1717
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
In quel giardino ombreggiato da folte piante, un giovane giocava, quasi senza badarci, con alcune foglie arrotolate, facendole vibrare soffiandoci dentro.
Ad un tratto qualcosa lo destò.
Era il calpestio di uno stivaletto sui ciottoli del vialetto che attraversava il giardino.
Il giovane sospirò e sussultò perchè aveva atteso a lungo quel calpestio a lui tanto familiare.
Un attimo dopo, infatti, una figura snella ed aggraziata uscì dalla vegetazione.
Fissò prima distrattamente alcuni roseti e cespugli fioriti, poi i primi frutti maturati sui rami.
Fece qualche passo in avanti, accarezzando le larghe foglie di ficus e sfiorando con una mano il getto artificioso di una delle fontane.
“Salute, milady...” sussurrò una voce tra le piante.
“Salute a voi, milord...” rispondendo con un sorriso Chymela.
“Eh...” sospirò lui “... vi ho attesa tutta la mattinata...”
“Mi duole ciò...” chinando il capo lei “... vi sarete di certo annoiato...”
“Affatto, benché ogni istante di attesa per voi mi appare come eterno e insopportabile...”
“Cosa facevate?”
“Ciò che faccio sempre...” rispose lui “... vi penso e nel frattempo vi immagino... per questo, perdonatemi, resto sempre a fissare il vostro volto mentre mi parlate...”
“Perchè lo fissate?”
“Per rammentarlo bene.”
“Vi è così difficile ricordarlo?”
“No...” sorridendo lui “... tutt'altro... ma ogni volta lo fisso per scorgere qualche particolare nuovo, un'espressione nel volto, un bagliore nello sguardo o una sfumatura nel sorriso...ed ogni volta che vi rivedo mi appare qualcosa di nuovo, di magico, sfuggitomi invece nell'ultimo incontro, come se in voi sbocciasse ogni volta qualcosa di diverso, qualcosa tenuto celato ad occhi troppo vaghi, sfuggenti e mutevoli...”
“Parlate così per la simpatia che naturalmente mi portate...” arrossendo vagamente lei.
“Lo credete davvero?” Fissandola lui. “O forse tutto ciò non è la sublime rappresentazione di quanto cantato da Cavalcanti, da Guinizzelli o da Dante Alighieri? Quando si ama una creatura ultraterrena e solo pian piano ella appare col suo vero volto, magnifico ed incommensurabile, a chi è baciato dai privilegi di Amore?”
“Volete confondermi...” sospirò lei “... anzi, temo vi piaccia riuscirci...”
“Dunque ogni amante” replicò lui “vede così la propria amata?”
“Credo di si...”
“Voi non sarete mai come le altre...” sorridendo Andros “... in voi sono sbocciate le più alte virtù che poeti, pittori e scultori cercano in mille e più donne per le loro opere... Fidia scolpì Atena Partenos strappando ad innumerevoli modelle forme e grazie che solo la sua maestria rese perfette... Callimaco dovette attraversare in lungo e in largo il millenario Egitto per trovare lo spunto e narrare di Berenice... gli architetti di Adriano, poi, fecero giungere a Roma schiave da ogni angolo del Mediterraneo per abbellire con rilievi e statue la monumentale Villa del loro imperatore...”
“Oh, Andros...” voltandosi verso il palazzo lei “... tacete, vi prego...”
“Si, in voi si sono riunite tutte le virtù che possono ispirare un cuore...” con un sussulto lui “... voi possedete il profumo che rende unico il fiore, il sapore racchiuso nel frutto, il bagliore sprigionato dalla pietra preziosa e lo splendore che ricopre la perla...”
Lei sorrise.
“Temo siate troppo fantasioso e poetico...” sussurrò “... finirete presto per stancarvi di tutto ciò... un uomo come voi non può nutrirsi di così poco, di questi fugaci e brevi incontri in questo giardino... credo che il vostro amore per me terminerà presto...”
“Lo credete davvero?” Quasi trasalendo lui. “Siete sincera? Giudicate, dunque, il mio sentimento dal tempo trascorso insieme e non scandendolo invece col battito del vostro cuore? Pensate davvero che debba nutrirsi ciò che provo per voi? Che debba trarre linfa da qualcosa di materiale ed effimero come il trascorre delle ore, come il passaggio del Sole nella volta celeste o attraverso le fasi della Luna? Le grandi civiltà del passato, forse, sono sorte col cammino delle stelle e per questo sono cadute nell'oblio del tempo... ma il mio amore... oh, Chymela... il mio amore non è di questo mondo e come tutte le cose divine non conosce né inizio, né fine ed esiste da sempre e per sempre, al di là del tempo, dello scorrere delle cose e della vita stessa...”
Lei lo fissò sorridendo.
“Oggi voglio raccontarvi qualcosa...”
“Temo non ci sia più tempo...” rammaricata lei.
“Di già?”
“Si...”
“Ahimé...”
“Cosa volevate raccontarmi?”
“Di un Fiore...” mostrandole di nuovo il suo diario “... un Fiore che ho visto anche stanotte, in sogno...”
In quel momento qualcuno chiamò la ragazza.
“Arrivo!” Voltandosi lei. “Arrivo, cara balia!”
Era il segnale.
“Datemi la mano...”
“E' tardi, devo andare...”
“Per un momento...”
Lei posò allora la sua mano tra le foglie e lui la baciò con passione, per poi farle stringere il libretto fra le dita.
“Ma è vostro...”
“Sogno chiama sogno...” con voce calda e bassa lui “... qui ho annotato i miei sogni... e voi siete il più bello che io abbia mai fatto... custodite voi questo diario...”
Un attimo dopo Chymela andò via, lasciando al nobile Arciduca il sapore e il profumo di quell'estasi d'amore.

Talia cominciò a ritoccare quegli oggetti, ripercorrendo all'indietro gli stessi passi fatti fino a quel momento.
“Cosa cerchi?” Domandò Guisgard. “Qualcosa ti ha colpito in modo speciale?”
Talia in quell'istante però sfiorò uno scrigno e con una mano toccò il prisma d'oro che lo teneva chiuso.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 18-04-2012 alle ore 18.09.06.
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