Visualizza messaggio singolo
Vecchio 23-04-2012, 17.13.45   #1775
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il rumore della pioggia, che batteva sui rami intrecciati che rivestivano l'accesso della grotta, sembra come voler scandire il tempo.
Il tempo che pareva essersi fermato dal loro ingresso in quella caverna.
Il respiro di Sheylon addormentato donava sicurezza e tranquillità a quell'ambiente.
“Sono qui, tranquilla...” avvicinandosi Guisgard a Talia ed avvolgendo entrambi nel suo mantello “... temo che questo fuoco impiegherà un bel po' per scaldare questa grotta...”
Sheylon si svegliò ed emanò un brontolio.
“Tranquillo!” Fece Guisgard. “Vuoi che non sia in grado di scaldarla da me? Non abbiamo bisogno della tua pelliccia!” Fissò Talia e rise di gusto.
Accomodò poi meglio il mantello su di loro.
“Eh, questa grotta mi ispira non poco...” guardandosi intorno “... sai che una grotta ha infiniti significati? Allora... per prima cosa, una grotta è sempre consacrata a San Michele... e lui è il protettore dei cavalieri... poi ci sono tante leggende di eroi ed eroine rifugiatisi in una caverna... Tristano e Isotta, Walter e Hiltugunt...”

All'ombra di quella quercia, Guisgard se ne stava con quel suo libro in mano e tutti gli altri erano seduti intorno.
“Lancillotto” fece lui “era il Primo Cavaliere e l'amante perfetto e poteva essere vinto solo con la magia e il tradimento...”
“Ed io chi sono?” Fece una delle orfanelle del convento.
“Mmm...” fissandola Guisgard “...vediamo...”
“Vorrei essere Ginevra...” mormorò lei.
“Allora sei Ginevra.” Sorridendo lui.
“Anche io voglio essere lei!” esclamò un'altra di quelle fanciulle.
“Pure io!”
“Si e io pure!”
“Nessuno ci vieta di avere tante Ginevre!” Ridendo lui. “Anzi, devo dire che la cosa non mi spiace affatto!”
“E noi chi siamo, Guisgard?” Chiese uno dei suoi fratelli.
“Ci sono tanti Cavalieri della Tavola rotonda!” Fissandoli lui. “Ne troveremo uno per ognuno!”
“Tu non giochi, Talia?” Domandò una di quelle orfanelle.
“Magari toccherà anche a me fare una Ginevra...” continuando a leggere il suo libro lei.
“E allora?” Chiese una di quelle.
“Ginevra non è tra le mie eroine preferite...” facendo spallucce Talia “... anzi, non saprei nemmeno come comportarmi nei suoi panni...”
“Tranquilla, nessuno ha pensato di darti quel ruolo...” sfogliando il suo libro Guisgard.
Talia lo fissò e gli fece la linguaccia, per poi chiudere il libro ed alzarsi.
“Talia è adatta a fare la Dama del Lago!” Fece uno dei fratelli. “Sta sempre nel Tempio!”
Tutti risero.
“Dove vai?” Le chiese Guisgard. “Non vuoi giocare con noi?”
“No, il maestro mi attende...” senza voltarsi lei “... non ho tempo per giocare...” salutò gli altri e corse al Tempio.
“Ehi, Guisgard!” Chiamandolo una delle fanciulle. “qui c'è scritto che Lancillotto vinse un torneo e offrì la corona di reginetta a Ginevra... ti tocca scegliere! Devi scegliere la vera Ginevra!”
Guisgard annuì ed intrecciò alcuni rami fioriti per farne una coroncina da dare all'ambita regina.
Il pomeriggio trascorse presto e la sera si affacciò limpida al Casale degli Aceri.
Talia era ancora nel Tempio, quando udì dei rumori.
“Sei ancora qui?” Entrando Guisgard.
“Si, ma manca poco...” accendendo le candele lei “... tra un po' ho finito... mi aspetti?”
“Devo aiutare il maestro a spaccare la legna...”
“Capisco, non importa...” sistemando l'altare “... vi siete divertiti a giocare?”
“Si...” mormorò lui “... è bello giocare ai cavalieri ed alle dame...”
Talia sorrise.
“Abbiamo anche giostrato...” giocherellando con i tacchi contro una colonna lui “... con tanto di corona per la regina...”
“Allora c'erano tante corone, visto le diverse Ginevre.” Sarcastica lei.
“No, solo una corona...” disse lui “... un'unica e stupida corona...” e corse via.
Talia si voltò e lui non c'era più.
Ma Guisgard aveva lasciato accanto a lei la corona che aveva intrecciato per la vera Ginevra.

Quel ricordo sembrò fluttuare sulle parole di Guisgard, per poi perdersi nel rasserenante rumore della legna che si consumava.
Lui aveva lo sguardo sul fuoco ed il viso adagiato tra i capelli di lei.
“Vuoi che ti suoni qualcosa, Talia?” Domandò lui, con una luminosa ed improvvisa malinconia brillare nei suoi occhi. “Magari ci farà compagnia un po' di musica...” e prese la sua ocarina.
Cominciò a suonare, mentre il fuoco disegnava screziati e danzanti bagliori negli occhi di lei.
Ad un tratto smise di suonare ed uno strano silenzio scese nella grotta.
Un silenzio scalfito solo dal battito del cuore di Guisgard, che Talia, essendo con la schiena contro il petto di lui, avvertì chiaramente.
Lasciò allora scivolare a terra l'ocarina e strinse a sé la ragazza.
“Tu sei la cosa più importante che ho...” sussurrò “... sei il mio passato, il mio presente ed il mio futuro... sei ogni mio desiderio, ogni mia speranza e l'unico sogno che ho... io... ti proteggerò sempre, Talia... da tutto e da tutti...”
Quelle parole sembrarono echeggiare tra il tintinnio della pioggia e lo scricchiolio della legna che si consumava, impreziosendosi nel sognante luccichio della pietra al collo di Talia.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso