Sorrisi appena a quelle parole del vecchio eremita e, quasi impercettibilmente, annuii... ma non dissi niente.
Passò ancora qualche silenzioso momento... il crepitare del fuoco, il respiro tranquillo di Sheylon ed il vento che frusciava fuori dalla grotta erano tutto ciò che si udiva... poi, all’improvviso, lo percepii: dapprima fu solo un vago senso di disagio che mi colse inaspettatamente, in apparenza senza alcuna ragione, aguzzai le orecchie tuttavia e così colsi un leggero movimento oltre la cortina di rami e foglie che proteggeva l’ingresso alla caverna, e distinsi dei passi a me sconosciuti...
Anche Sheylon sollevò di scatto la grossa testa e si voltò in quella direzione... sentivo il suo interno e minaccioso brontolio contro la mia schiena...
Poi, d’un tratto...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Un attimo dopo, tre figure dai lunghi mantelli incappucciati entrarono nella grotta.
“Salute a voi...” fece una di quelle “... è possibile ricevere ospitalità?”
“Chi siete?” Domandò il vecchio.
“Siamo tre cavalieri giunti dalla Terrasanta...” rispose il nuovo arrivato “... abbiamo combattuto nell'ultima Crociata per liberare il Santo Sepolcro di Nostro Signore... siamo da poco tornati in patria... possiamo dividere con voi il riparo di questa grotta ed il calore di questo fuoco?”
“Venite pure avanti...” facendo loro cenno il vecchio.
“I vostri cani sono tranquilli?” Fissandoli il cavaliere. “E quel grosso felino?” Indicando Sheylon, che non smetteva di seguirli con lo sguardo.
“Non abbiate paura...” rispose il vecchio “... attaccano solo i malintenzionati... sedetevi pure accanto al fuoco senza temere nulla.”
E i tre cavalieri fecero come aveva detto loro il vecchio.
“E questa dolce e bella ragazza?” Indicando Talia uno dei tre. “E' vostra figlia?”
“No...” fece il vecchio “... anch'ella, come voi, è giunta qui a cercare riparo.”
“Una ragazza così bella che viaggia da sola?” Fissandola quel cavaliere, mentre si avvicinava al fuoco per scaldarsi.
“No, non viaggia sola...” rispose il vecchio “... è arrivata con suo marito.”
A quelle parole del vecchio, i tre cavalieri si scambiarono rapide ed enigmatiche occhiate.
“E voi invece?” Chiese il vecchio. “Siete giunti soli dall'Oriente?”
“No...” rispose il cavaliere “... i nostri compagni stanno per raggiungerci... spero offrirete anche a loro la stessa ospitalità che avete dato a noi...”
“Certo.” Annuì il vecchio. “Anche se questa caverna è ben poca cosa per i campioni della Cristianità che tornano in patria.”
“Qual'è il vostro nome, milady?” Domandò un altro dei tre cavalieri a Talia. “E dove siete diretta?”
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Accadde tutto in fretta... troppo in fretta... ed io feci appena in tempo a riprendermi da quell’indistinto senso di angoscia che mi aveva colta, che il vecchio aveva già rivelato fin troppo di me ai nuovi arrivati: sarebbe stato meglio se avessero creduto che viaggiavo da sola, pensai... ma era tardi ormai, e c’era ben poco che si potesse fare in quel senso...
Chinai appena la testa, lasciando che i capelli mi scivolassero davanti al volto, e mi ritrassi il più lontano che fosse possibile senza destare troppo sospetto...
“Il mio nome?” mormorai... la voce estremamente bassa e lenta “Il mio nome, miei signori, è... Chymela!”
I miei movimenti erano limitati al minimo, le mie mani rimasero protese verso il fuoco esattamente come erano al loro arrivo... io ero tesa tuttavia ed ogni mio senso era all’erta, anche se assolutamente niente in me lasciava trapelare il pur minimo segno di nervosismo.
La mia mente lavorava frenetica, intanto... cavalieri... cavalieri di ritorno dalla Terrasanta? Quanto era probabile che dei cavalieri crociati giungessero lì per caso esattamente insieme a noi?
E se fossero stati i Cavalieri della Luna Nascente? Se fossero infine riusciti a raggiungerci? Dopotutto li avevamo visti giungere al Belvedere solo pochi giorni prima...
Non potevo vederli purtroppo e dunque non potevo averne la certezza... ma potevo prendere qualche precauzione: se quelli erano davvero i Cavalieri della Luna Nascente non mi avrebbero mai fatto del male e sicuramente non si sarebbero mai accontentati di prendere soltanto me, senza mettere le mani anche su Guisgard... era dunque lui a correre i rischi maggiori. Guisgard che, per di più, non sapeva del loro arrivo e rischiava dunque di essere colto di sorpresa... rabbrividii a quell’idea.
Mi voltai, dunque, e mi accostai a Sheylon...
“Va’ da lui...” gli sussurrai all’orecchio, talmente piano che soltanto la tigre potesse sentirmi “Trovalo e portalo via! Non deve tornare qui... non ci deve tornare per nessun motivo! Hai capito? Nascondetevi!”
Sheylon brontolò nervosamente... sapevo che non voleva lasciarmi, poiché Guisgard gli aveva ordinato il contrario, ma sapevo anche che teneva a lui più che a qualsiasi altra cosa... sollevai, dunque una mano e le carezzai appena la testa in un gesto rassicurante, sperando che facesse ciò che gli avevo chiesto.
E, continuando ad accarezzare Sheylon, tornai a voltarmi verso il fuoco...
“Chiedete dove sono diretta?” dissi allora, riprendendo il discorso come se niente fosse “Ebbene, miei signori... sto andando al Santuario di Santa Lucia! Molto tempo fa, infatti, persi sventuratamente la vista e così ogni anno ci rechiamo in pellegrinaggio presso la santa, con la speranza che voglia un giorno concederci la grazia ed io possa tornare a vedere...”
La mia voce si spense nel più assoluto silenzio ed io potei infine sentire il mio cuore battere... batteva tanto forte che temetti che quei cavalieri potessero sentirlo e scoprirmi.
E Sheylon era ancora lì... senza smettere di carezzargli la testa, gli detti nascostamente una leggera spintarella per incitarlo ad andare da Guisgard... sospirai... ero preoccupata per lui, ero mortalmente preoccupata.