Elisabeth con un incantesimo aveva destato le forze della Natura, che si erano dimostrate ancora una volta benigne con lei.
I due alberi sostituirono così il ponte ormai inservibile.
Reas però, convinto da sempre che nulla del genere potesse mai realizzarsi, restò turbato e stravolto da quella scena.
Davanti al suo scosso intelletto ed alla sua acerba esperienza, quell'immagine gli apparve come un sogno, forse un incubo.
Si voltò allora verso Elisabeth e restò a fissarla senza dire nulla.
In quel momento però, la dama dei boschi, a causa del profondo sforzo attuato per quell'incantesimo, avvertì un profondo capogiro, per poi perdere i sensi.
Il fuoco consumava lentamente la legna e nella stanza un soffuso chiarore tentava, a fatica, di squarciare il buio che tutto avvolgeva.
Il vecchio monaco fissava la fiamma con in mano il suo boccale.
Elisabeth lo guardava in silenzio.
Ad un tratto alcuni cavalieri entrarono nella stanza.
“Avete dunque deciso?” Domandò loro il monaco.
Uno di quelli annuì.
“Prenderemo il Fiore” disse un altro di quei cavalieri “e distruggeremo la città.”
In quel momento Elisabeth riprese i sensi.
Accanto a lei vi era Reas.
“Come vi sentire?” Chiese alla donna. “Va meglio ora?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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