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Vecchio 10-05-2012, 16.02.03   #1985
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Talia sfiorò con le dita quel costume e ne comprese subito la bellezza.

Nel padiglione centrale, illuminato da lampade dai colori vivissimi e variegati, gli invitati avevano preso già posto, ciascuno abbigliato come l'evento richiedeva.
Maschere e costumi, ventagli e ombrelli policromi vivacizzavano la festa e i musici con le loro note erano una dolce tentazione per chi amava la danza.
Un gruppo dei presenti, divertiti, era seduto in cerchio tra due menestrelli che animavano il ricevimento.
Tra quegli spettatori vi era anche la principessa Chymela.
“Allora, miei signori...” fece uno dei menestrelli “... avete riflettuto? Chi è più importante, un Angelo oppure un uomo?”
“Dilemma complicato...” disse il marchese di Florenzia, abbigliato come un ricco feudatario di Boemia, che mai aveva distolto lo sguardo da Chymela “... ma di sicuro un Angelo è superiore ad ogni uomo.”
Tutti lodarono quella risposta.
“Siete d'accordo con me, altezza?” Domandò il marchese alla principessa.
“L'uomo è superiore a qualsiasi Angelo.” Esclamò all'improvviso una voce.
Tutti si voltarono.
“O bella...” sarcastico il marchese, cercando con lo sguardo tra i presenti “... e come fate a dirlo?”
“Perchè un uomo può diventare un Santo.” Rispose il misterioso ospite.
Era abbigliato come uno di quei contrabbandieri corsi, a metà tra il guascone e il picaresco.
Aveva un colorito pallido che tradiva una malinconica nobiltà, una ciocca ribelle di capelli scuri e ondulati che danzava sul suo volto, un portamento come segnato da un'indefinibile solitudine.
Il volto era celato da una maschera argentata che ben si intonava col meraviglioso basco vermiglio, mentre due occhi azzurri sembravano custodire un impenetrabile segreto, forse legato ad immense ricchezze, o forse marchiato da un insopportabile dolore.
“Allora” replicò il marchese “un uomo è superiore anche a San Michele, San Gabriele e San Raffaele?”
“L'avete detto voi stesso, milord...” rispose l'ignoto contrabbandiere “... i tre Arcangeli sono Santi, oltre che Angeli...”
Un mormorio meravigliato sentenziò l'ammirazione che quell'uomo aveva suscitato nei presenti.

Quella visione sembrava aver preso forma grazie al tocco delle sue mani su quel vestito.
In quel momento il mercante e i due clienti si accorsero della sua cecità.
“Vogliate scusarmi, milady, io non sapevo...” fece il mercante.
Ma Talia subito lo interruppe con le sue parole.
E poi il gesto di voler pagare metà del prezzo di quel costume.
“Io non posso accettare, milady...” stupito Fernand.
“E' un gesto molto nobile, milady.” Disse il mercante. “Siete di certo una gran dama, visto la nobiltà che traspare dai vostri gesti, oltre che dalla vostra figura.”
Alla fine Fernand accettò il dono di Talia, visto il desiderio di sua moglie di voler indossare quel vestito.
“Posso sdebitarmi allora, milady?” Domandò il giovane marito. “Abbiamo un nostro buon amico che gestisce una locanda. E' un posto tranquillo e molto accogliente, non troppo lontano, né troppo vicino dal centro del paese. Lì potrete riposare. Possiamo io e mia moglie condurvi là?”
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