L'ombra fissò Talia ed accertatasi che altri non vi fossero, si sporse in avanti, tenendosi ben salda sul davanzale.
La Luna allora riuscì a farsi strada tra le alte nuvole ed illuminò parte del suo volto.
Occhi inquieti e penetranti, enigmatici come la notte e chiari come stelle, si destarono da quel buio, incontrando la snella e delicata figura di Talia.
Allora con un agile salto scavalcò la finestra ed entrò nella stanza.
La ragazza si era accorta di tutto.
Aveva ben compreso che qualcuno era entrato nella stanza.
L'ombra però non disse nulla e continuò ad avvicinarsi a Talia.
Restò allora immobile d'avanti alla ragazza.
Le sfiorò le mani, poi i capelli ed una carezza di fermò sul suo volto, ora illuminato ed impreziosito dal pallore Lunare.
E quella carezza apparve familiare alla ragazza.
“Cosa leggi?” Chiese Talia.
“Le mille e una notte...” rispose Guisgard.
“Bello!”
“Simbad il marinaio...” fece lui “... il settimo viaggio ed il suo ritorno a Bagdad...”
Talia sorrise.
“Nessuno lo riconosce...” raccontò lui “... è stato attaccato dai pirati e la sua nave è stata affondata dal terribile Rok.... solo la principessa lo riconosce... lei sola, fra parenti, amici e mille e più dignitari... è passato del tempo e tutti lo ritengono morto... il Sultano ha anche deciso di dare la principessa in moglie ad un ricco emiro...”
“E poi?” Chiese Talia.
“Poi lui raggiunge il palazzo vestito come un mendicante... il volto arso dal Sole, la barba lunga e la pelle resa secca dalla salsedine del mare...in principio resta nascosto tra i servi... poi, approfittando del favore della notte, raggiunge il grande terrazzo del palazzo... e vi trova la principessa in lacrime... lei non ha smesso di attendere il suo ritorno... lui aveva giurato di ritornare da ogni suo viaggio...”
“E cosa accade?” Domandò Talia.
“Lui comincia a parlare della notte...” chiudendo il libro Guisgard “... e lei ad ascoltarlo... chiudi gli occhi, Talia...”
Talia chiuse gli occhi sorridendo.
“Hai mai sognato le notti d'Oriente?”
Lei scosse il capo.
“Guarda l'orizzonte...” sussurrò lui “... lo vedi quel chiarore in lontananza? È il punto dove il mare incontra il Cielo... guarda le limpide acque, puoi vederle?”
Lei, sempre con gli occhi chiusi, annuì.
“Scintillano di mille e più preziosi tesori...” continuò lui “... e quei bagliori sono pari solo allo sfolgorio delle stelle nel firmamento... la mezza Luna che sorge... presto si affiancherà alla stella più luminosa... laggiù, la vedi quella nave? La vedi, Talia?”
“Si...” sussurrò lei.
“Salperà per raggiungere quei tesori...” disse lui “... e quando quei tesori saranno stati raccolti, allora toccherà alle stelle... scegli la più luminosa e sarà tua...”
“Quando partirà la nostra nave?” Sempre con gli occhi chiusi lei.
“Appena si alzerà il vento...” rispose lui “... appena vorrai...”
“Posso comandare il vento?”
“Si, puoi...” sorridendo lui “... soffia, Talia... soffia...”
Talia soffiò.
“Ecco, stiamo salpando...” disse Guisgard “... e andremo in cerca della stella che hai scelto...”
“La più luminosa?”
“Si...”
Talia aprì gli occhi e sentì ancora viva la magia di quell'immagine.
In quel momento una lucciola scese davanti a lei, facendo pensare a quella stella da raccogliere.
“Nessuno ha riconosciuto Simbad...” mormorò Guisgard “... nessuno tranne la sua amata...”
“Io ti riconoscerei...” voltandosi a guardarlo Talia.
In quel momento gli altri chiamarono.
“E' tardi...” disse Talia “... il maestro si arrabbierà se mi attardo...” e lasciò un bacio sulla guancia di Guisgard “... questo è il secondo, cavaliere!” Sorridendo. “Dopo quello di stamani!”
“Non c'è due senza tre, recita il saggio...”
Talia lo fissò divertita e baciò di nuovo la sua guancia.
“Ed ecco il terzo!”
“Ti auguro una serena notte...” sussurrò lui “... e di sognare qualcosa di meraviglioso... in cui ci sono anche io...”
“Ed io auguro anche a te bellissimi sogni...” e corse via.
“Io so cosa sognerò...” rimasto da solo Guisgard “... sognerò te...”
E riaprì il suo libro, restando poi a fissare l'immagine di Simbad e della sua amata principessa persi nell'incanto di quel mare scintillante.
Di nuovo quella figura accarezzò il volto di Talia, destandola da quel lontano e sognante ricordo.