Guisgard e Talia erano l'uno nelle braccia dell'altra.
La Luna lucente e incantata di Maddala, diffondendo argentati bagliori dalla finestra, li avvolgeva in un alone pallido e soffuso, nato dall'unione della luce coi sogni.
Per qualche istante non avvertirono nulla di ciò che li attorniava, come se quella viva felicità per essersi ritrovati li avesse isolati e resi estranei al mondo intero.
E si sfioravano, si accarezzavano come due ragazzini in preda a quella luminosa gioia che raggiunge i cuori dopo un grande spavento.
Lo spavento di essersi separati, di essersi smarriti l'uno per l'altra.
E in quel momento tutto sembrò svanire attorno a loro, tutto ciò che non riguardasse le loro anime.
Non pensarono più di essere fuggiaschi in una contrada sconosciuta, inseguiti da formidabili cavalieri e accusati di colpe e peccati gravissimi.
In quei tanto sospirati istanti, per loro, contava solo l'essersi ricongiunti.
Ad un tratto Guisgard strinse dolcemente ai fianchi di Talia la fascia che la ragazza aveva legato a Sheylon come segnale per lui.
“In Oriente” sussurrò “si crede che un filo eterno ed indissolubile leghi due persone e che queste, grazie ad esso, non possano mai smarrirsi o separarsi.” Accarezzò di nuovo il suo volto. “Quando ho visto Sheylon tornare da me senza di te, ho creduto di impazzire... fortuna che la nostra tigre non mi ha dato il tempo di realizzare altro...” sorrise “... vista la fretta che aveva di farsi seguire...” le sfiorò la mano con un bacio “... hai fatto bene a fuggire dalla grotta... li ho uditi quei cavalieri e non si fermeranno... ma io non permetterò che ti prendano... ti proteggerò perchè sei il mio bene più prezioso... perchè... io ti...”
In quel momento la porta si aprì ed alcune persone entrarono, restando poi stupiti di trovare Guisgard con Talia.
“Chi siete?” Domandò Margel. “Come siete entrato?”
“Lasciatela!” Intimò Fernand al cavaliere.
“Attento, Fernand!” Intimorita sua moglie. “E' armato!”
“Anche noi lo siamo!” Disse il locandiere, agitando il bastone che aveva in mano.
Guisgard allora portò la mano sull'elsa della sua spada.