Il demone osservò i due ragazzi.
Parsifal aveva stretto a sé Lilith, che, sentendosi in balia di quel malvagio potere, si era abbandonata ad un momento di sconforto.
Il cavaliere ora doveva essere forte per entrambi.
E in quel momento, il giovane apprendista, rammentò un mattino trascorso con il suo maestro Redentos durante il loro viaggio verso Tylesia...
“Ogni cavaliere” disse Redentos al suo apprendista “si trova sempre a battersi... quasi sempre i suoi nemici sono esseri umani in balia delle proprie debolezze, o sedotti dalle forze del male... ma talvolta i suoi avversari non sono di questo mondo... sono creature oscure giunte dagli inferi o in procinto di ritornarci... un cavaliere è scudiero dell'Arcangelo Michele e dunque gli è concesso il potere di cacciare i demoni... affrontare però un demone non è semplice... combattendo contro di esso potrai fare affidamento solo su te stesso, perchè la battaglia avverrà dentro di te, nel tuo cuore e la posta in palio sarà la tua anima... il demone conosce le tue debolezze e le muterà nei suoi punti di forza... non ascoltarlo mai... mai, ragazzo mio...”
La risata del demone destò Parsifal da quel ricordo.
“Tieni molto a questa ragazza...” fissandolo “... al punto di sacrificarti per lei... ma vale davvero la pena? Hai visto Orco il Rosso e sua moglie? Un tempo erano innamorati, oggi invece tra loro regna l'apatia e l'indifferenza... è stato il vuoto che li separa ad avermi evocato, ad aver generato tutto questo... male chiama male, morte chiama morte... sono dunque io il colpevole? No, non lo sono affatto... nessuno potrebbe incolparmi di questo dolore... sei ancora in tempo, cavaliere... ti offro un'ultima possibilità... lasciami la ragazza e ti risparmierò, facendoti andare via... ma se non accetti, allora vi ucciderò entrambi, a meno che non risolviate subito il mio arcano... scegliete... scegliete, o perite...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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