Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Guisgard allora fissò Talia.
“Sei la cosa più preziosa che ho...” le sussurrò “... e tutto ciò che faccio, lo faccio per te...” fissò poi Margel in lacrime “... affido a voi Talia...”
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“Guisgard... Oh, Guisgard... ti prego...”
Ma la mia voce fu poco più che un sussurro alle sue parole, passò poi appena un attimo e lo sentii farsi avanti ed accusarsi di fronte al cavaliere dell’arciduca.
Avrei voluto gridare, allora... avrei voluto piangere e gridare, avrei voluto correre avanti e portarlo via, correre lontano finché avessi avuto fiato per farlo, finché anche un solo respiro me lo avrebbe concesso... ed invece non feci niente.
Sentivo Margel singhiozzare sommessamente vicino a me... la abbracciai dunque, sorreggendola e quasi costringendola a restare in piedi... passò un attimo, e sentii la moglie di Fernand accasciarsi contro l’altro mio braccio, inerme e spaventata...
Nessuno parlava... il silenzio nella piazza era totale ormai, quasi irreale...
Ed io non potevo lasciare a loro stesse quelle due donne, così come sapevo che Guisgard non intendeva lasciare Delucien e Fernand al loro destino...
Ma la mia anima gridava nelle mie orecchie, gridava forte...
‘Guisgard...’ pensavo ‘Oh, Guisgard... perché? Perché il nostro destino è quello di non poter essere semplicemente felici? Perché ogni volta che mi sembra di sfiorare il Cielo devo poi vederci ripiombare in basso, e lontani? Perché il destino ci è avverso? Cosa abbiamo fatto per meritare questo?’
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
De Slavan fissò i tre davanti a lui.
“Bene, bene...” mormorò “... o ci troviamo davanti ad un caso di cronica crisi d' intentità, oppure il mio viaggio qui non sarà stato affatto noioso...”
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La voce del cavaliere risuonò chiara e limpida, leggermente velata di sottile ironia, nel silenzio generale... ed io chiusi gli occhi, nel tentativo di arginare le emozioni...
Ed intanto la mia mente lavorava frenetica... scavava e si arrovellava in cerca di una soluzione... una soluzione... il Maestro mi aveva insegnato che per ogni cosa c’era una soluzione, mi ripetevo, e così anche per quella situazione certamente c’era... continuavo ad angustiarmi ed a meditare... perché da qualche parte una soluzione doveva esserci per quel guaio...
doveva!