Fyellon fissò Altea ed annuì.
“Si, mi stavo occupando dei soccorsi...” disse il cavaliere “... ora andremo da lui...”
“Cavaliere.” Chiamò all'improvviso Renya. “Devo parlarvi...”
“Torno subito.” Rivolgendosi Fyellon ad Altea.
Rimasto solo con Renya, Fyellon chiese il motivo di quell'incontro.
“Sta andando tutto bene, vero?”
“Cosa intendete dire?” Chiese Fyellon.
“La gente che accorre a vedere lo spettacolo che avete messo così abilmente in scena...” rispose lei “... poi quel poeta per immortalare il vostro nome... persino la gratitudine di Barius e dei suoi genitori... i miei complimenti, messere.”
“Cosa volete?”
“Si, voglio qualcosa...” avvicinandosi Renya “... voglio la vostra parola che mi porterete con voi quando tutto sarà finito...”
“E Barius?”
“Si rifarà una vita...” stringendolo a sé lei.
“Non rovinerete il mio piano...” e strinse il collo di lei.
Renya, allora, sentendosi perduta, cercò il modo per liberarsi.
Afferrò un coltello e trafisse al fianco Fyellon.
Ma la corazza rossa spezzò il coltello.
“Chi...” mormorò Renya “... chi siete? Un demonio?”
“I demoni non esistono.” Lasciandola finalmente lui. “E ora continuerete il vostro ruolo di moglie devota... o io vi ucciderò come la lurida cagna che siete...”
Ed uscì, tornando da Altea.
“Andiamo da Barius, milady.” Disse alla ragazza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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