Miei Giovani Viandanti,
è emozionante intravedere nei vostri volti offuscati un raggio di luce colorato di speranza nell'assaporare il calice amaro del proprio dolore e quello altrui: è in questi momenti di estrema difficoltà che, ritrovandosi al centro di questa moderna Agorà, noi che siamo assistiti dalla benedizione di questa ipertecnologia, noi, che non siamo altro che Uomini...
Taliesin, il bardo
Voglio narrarvi una piccola storia nascosta, proveninete da un religioso della mia terra a cui sono molto affezzionato, fin dai tempi in cui, tra scarpe rotte e campi di grano, creavamo assieme l'oratorio...
La nomina di S. Filippo Neri a patrono minore, risale al 1697, e fu fatta ad interessamento dell'allora Cardinale fra Vincenzo Maria Orsini (poi Papa Benedetto XIII) per speciale devozione da lui riposta a questo Santo, essendo scampato dal terremoto del 5 giugno 1688.
Era in questa epoca arcivescovo di Benevento.... Il terremoto lo colse nell'appartamento superiore di quell’arcivescovato, mentre discorreva con un gentiluomo di quella diocesi. Nel crollo del fabbricato furono entrambi travolti nelle macerie. E mentre il gentiluomo fu estratto cadavere, lui, con sua e universale meraviglia, se la cavò con qualche contusione. La sua salvezza fu attribuita ad un armadio che travolto con lui ed apertosi nella caduta l'aveva protetto a mo' di capanna nella ruina di pietre e calcinacci. L'armadio era quasi vuoto ed in esso si trovava riposta una Immagine cartacea di S. Filippo Neri rappresentato con la visione della Vergine nell'atto di sostenere il tetto della Chiesa di S. Marla in Vallicella. Questa Immagine la si trovò sul suo capo. Con l'ottenuta nomina a protettore minore, Egli offri in dono alla Cattedrale di Gravina il piccolo busto d'argento massiccio con reliqua di S. Filippo Neri che nel corteo processionale per la festa di S. Michele, celebrantesi il 29 settembre, precede la statua di quest'ultimo. Nello stesso tempo faceva eseguire a sue spese il quadro riproducente la su descritta immagine di S. Filippo, per il soffitto della cattedrale.
(tratto da: D. NARDONE, Notizie storiche sulla città di Gravina, Bari 1990, 4a ed., p. 280)
|