Guisgard sorrise a quelle parole di Talia.
“Una città tra due monti...” disse mentre spalmava della confettura sulla focaccia “... dunque protetta dalla natura... e arroccata attorno ad un castello, magari con qualche leggenda!” Rise. “Non vedo l'ora di arrivarci! Sono certo che ci riserverà qualcosa di speciale!” E diede la focaccia con la confettura alla ragazza. “E mangia tutto, perchè ci attende una bella corsa tra queste foreste!” Fingendo severità.
“Sapete, milady...” sussurrò Andros “... c'è una leggenda a Capomazda... in verità molte leggende, perchè sembra che questa vostra terra, Sygma, non faccia altro che ispirare bardi e poeti delle mie contrade...”
“E di cosa parla questa leggenda?” Domandò Chymela.
“Di quello che stiamo mangiando...” sorridendo Andros.
“Del pane?” Fissandolo Chymela.
“Si...” annuì il taddeide “... del pane e del sale... un'unione simbolica...”
“A Sygma” disse lei “il pane non ha il sale...”
“Lo so...” sorridendo lui.
Lei lo fissò e sorrise anch'ella.
“Parlatemi della vostra terra...” sussurrò poi “... di un luogo speciale, magico...”
“Allora vi parlerò di una città...” disse lui “... una città speciale... racchiusa tra due alti monti ed arroccata attorno ad un maestoso castello...”
“Che città è?” Chiese lei. “Perchè è speciale?”
“Perchè in quel castello” fissandola lui “accade qualcosa...”
“Cosa?”
Lui allora le si avvicinò, per poi sussurrarle qualcosa all'orecchio.
“E'... meraviglioso...” raggiante lei “... vorrei tanto vedere quel castello...”
Guisgard fece un cenno al locandiere e questi si avvicinò al loro tavolo.
“Noi partiamo.” Fissandolo il cavaliere. “Fate preparare i nostri cavalli.”
“Si, messere.” E si allontanò.
“Appena vorrai” disse Guisgard a Talia “ripartiremo.”
“Messere...” avvicinandosi all'improvviso un uomo “... perdonate se vi disturbo...”
“Abbiamo fretta.”
“Solo pochi minuti.” Ridendo lui. “Mi chiamo Umans... per servirvi!”
“Come sarebbe?”
“Cerco un impiego” rispose quello “e vi sto offrendo i miei servigi! Costo poco!” E Rise.
“A noi non occorre nulla!” Fece Guisgard. “Ora andate, abbiamo fretta!”
E l'uomo, con fare sospetto, si allontanò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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