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Vecchio 01-06-2012, 16.52.18   #2250
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L'uomo delle ciliegie fissò Talia e poi guardò la strada.
“Non è vicina” disse “ma cavalcando con una buona andatura arriverete giusto per la sera. Sono luoghi isolati ed è meglio muoversi con la luce del giorno.”
“Capisco...” mormorò Guisgard “... allora meglio rimetterci subito in cammino... grazie, messere!”
“Che Dio vi assista” fece l'uomo “e vi risparmi, ragazzi.”
“Signore...” disse Guisgard “... sono davvero belle queste vostre ciliegie...”
“Si, sono una delizia.” Sorridendo l'uomo “... sono scure e dunque mature e dolcissime. Sono sode e dense, una prelibatezza per il palato.”
“Alla mia dama” fece Guisgard “piacciono molto... ne vorrei un cestino...”
L'uomo annuì e prese il cestino con quelle più scure e grandi, porgendolo poi a Talia.
“Quanto vi devo?”
“Nulla.” Rispose l'uomo.
“No, non posso accettare.” Disse Guisgard. “Sono frutto del vostro lavoro e...”
“Cavaliere.” Fece l'uomo. “Io coltivo queste ciliegie da sempre. E ad esse è legato un mio voto fatto. La Granduchessa adora le ciliegie e quando arriva Maggio i contadini di tutto il ducato si recano nella capitale o in uno dei tanti castelli che formano la corte itinerante dei nobili Taddei, per portare alla nostra padrona tali frutti. E fra tutte, le mie ciliegie furono gradite alla Granduchessa. Da quel momento ogni anno io porto ai miei signori le ciliegie ed essi mi ricompensano con la loro gratitudine. E per questo ho fatto quel voto... per ringraziare la mia buona sorte, io non venderò mai ad una ragazza questi frutti, per omaggiare, così, la mia Granduchessa. Ora però devo andare. Vi auguro il meglio, miei signori.” E andò via, svanendo nella boscaglia.
“Che bel pensiero, vero?” Sorridendo Guisgard a Talia. “Ora però, meglio rimettersi in viaggio. Dopo le parole di quell'uomo, preferisco non viaggiare dopo che avrà fatto buio.”
E si rimisero in viaggio.
Dopo un po' giunsero davanti ad una piccola cappellina, nella quale c'era una statua del Cristo Redentore.
Accanto vi era un cartello che indicava la direzione per Faycus.
“Siamo sulla buona strada.” Disse Guisgard per poi segnarsi davanti alla statua.
Spronarono i cavalli e seguiti dal fedele Sheylon seguirono quel cartello.
Attraversarono allora una verde campagna, fino a scorgere due alte cime in lontananza.
E proseguendo, ad un tratto, dopo che la strada mutò in pendio, si ritrovarono davanti ad una grotta.
“Quanto mancherà ancora?” Mormorò Guisgard.
Ma proprio in quel momento, i due sentirono un vocio provenire dalla grotta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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