Ascoltando le parole del vecchio qualcosa in me aveva sussultato... un uomo che cercava qualcosa di speciale, un Fiore... un uomo che aveva viaggiato per mari e per terre in cerca di quel tesoro, senza mai arrendersi... un intrigo di gallerie e grotte sotterranee ed il gorgoglio dell’acqua che filtrava tra le rocce... sì, qualcosa in me tremò perché quelle parole risvegliarono nella mia mente il ricordo di una visione...
Avevo avuto molte visioni da quando io e Guisgard avevamo lasciato il Casale e molte cose erano accadute... eppure ogni singolo frammento di quelle immagini era impresso in modo indelebile nella mia mente...
E così, a quelle parole del vecchio, proprio una di quelle visioni tornò con forza di fronte ai miei occhi... e rividi Andros ed i suoi compagni, e rividi quell'impossibile groviglio di grotte, rividi Chymela...
Esitai, tuttavia, dibattendomi nell'incertezza e nel dubbio... era possibile? O forse era solo una coincidenza? Era la mia immaginazione che galoppava? O forse era un segno?
Esitai, tuttavia... ero incerta... ed improvvisamente, per qualche ragione, ero di nuovo tesa... come chi è consapevole di star seguendo un cammino creato appositamente per lui ma non sa dove quella via conduca, non sa cosa dovrà affrontare per giungere alla meta eppure vede tutti quei piccoli segnali messi lì per lui e, traendo forza da essi, prosegue.
Restammo ancora per poco tempo in quella grotta... un attimo dopo, infatti, Guisgard decise che era tardi e rimandare ancora il nostro viaggio sarebbe stato pericoloso, risalimmo a cavallo dunque e ripartimmo.
Per tutto il resto della strada, tuttavia, rimasi in silenzio... pensierosa...
Quelle parole del vecchio continuavano a vorticarmi nella mente, così come quella visione e altre mille domande, congetture, sensazione...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Partirono subito dopo verso i due monti che apparivano lungo la strada.
Galopparono per un po', fino ad intravedere le mura di una città racchiusa proprio tra quei due monti.
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Ad un tratto avvertii l’andatura di Peogora diminuire quasi impercettibilmente ed allo stesso tempo, senza bisogno di indicazioni, anche Luthien rallentò appena.
“Siamo arrivati?” chiesi dunque a Guisgard.