A quelle parole di Talia, il pittore fissò il cielo di Faycus.
“Nessuno ha visto mai quella fanciulla, milady...” disse “... nessuno... forse qualcuno l'ha sognata, altri si sono illusi di vedere parte di lei in un sorriso, in uno sguardo o in un gesto... purtroppo, quando desideriamo troppo qualcosa, essa ci appare ovunque, in ogni luogo, in ogni sensazione, emozione e stato d'animo... spesso mai però nella realtà...”
“Parlavate di un fantasma poco fa...” chiese Guisgard.
“E un sogno irrealizzabile” fissandolo il pittore “non è forse un fantasma? Un rimpianto è il peggiore dei fantasmi... è un demone che non da tregua, che ti tortura ogni giorno...” restò poi un attimo in silenzio e alla fine sembrò destarsi da ciò che lo aveva spinto a parlare “... un pittore” sorridendo “ha l'ingrato compito di dover aprire il suo cuore e la sua anima... ed è in quei luoghi che si celano i nostri fantasmi... si, il castello è in quella direzione.” Indicando la strada. “E' molto bello e merita di essere visto. Anche se entrarci non è consentito a tutti.”
Guisgard ringraziò e fissò poi Talia.
“Andiamo a visitarlo allora?” Sorridendole.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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