Heyto con ancora gli occhi lucidi cominciò a fissare Altea.
“Perdonatemi...” disse non volevo rendervi triste con quel canto... certo che potete chiamarmi Heyto... no, il canto non mi rammenta la mia amata... ma mi sussurra il ricordo di tante ragazze strappate alla vita... sono per loro queste mie lacrime... ed anche per voi, Altea... si, piango anche perchè, probabilmente, la vostra morte è l'unica speranza di salvezza rimasta a quella città...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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