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Vecchio 08-06-2012, 01.41.38   #2343
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Lady Vicenzia fissò per un lungo momento Talia.
I suoi occhi quasi si schiantarono sulla ragazza ed il suo sguardo inquisitorio sembrò come voler penetrare fin nel cuore di Talia.
“Sei sporca” disse “e quel vestito sembra aver fatto la guerra. Mi vergognerei anche a spacciarti per una mia serva.”
Guardò poi gli occhi della ragazza e si accorse che fissavano incessantemente il vuoto della stanza.
La duchessa allora raggiunse un piccolo tavolino e si sedette.
“Tu sei cieca.” Mormorò. “Sei così dalla nascita, o hai perduto il bene della vista in seguito? Mi hanno detto che eravate in due e tu stessa hai nominato qualcuno prima... chi è?”
Intanto, nelle prigioni del castello, Guisgard era stato messo in cella.
Stava steso su una brandina maleodorante ed accusava dolori in varie parti del corpo.

Guisgard era quasi arrivato a cogliere la mela in fondo a quel ramo.
Era la più rossa e tonda e sembrava splendere di una luce particolare.
Talia osservava dal basso.
Guisgard allora allungò il braccio e arrivò quasi a toccare la mela.
“Attento a non cadere...” disse Talia.
“Ci sono quasi...” mormorò il ragazzo.
Si spinse ancora più in avanti ed alla fine riuscì ad afferrare la mela.
Ma proprio in quel momento perse l'equilibrio e cadde giù dall'albero.
“Guisgard!” Gridò Talia, correndo poi verso di lui. “Come stai? Ti sei fatto male?”
Il ragazzo strinse i denti, come a voler zittire il dolore e subito si massaggiò forte il viso e poi la testa.
“Oh, Cielo!” Esclamò Talia. “Come stai?”
“Quel dannato ramo...” fece Guisgard “... ho sentito che scricchiolava e per questo ho perso l'equilibrio...”
“Non dovevi arrampicarti fin lassù!”
“Accidenti...” scuotendo il capo lui “... che botta... però la tua mela non ha subito un graffio...” mostrando il frutto a Talia.
“Oh, il mio piccolo cavaliere temerario.” Sorridendo lei.
“Ho dolori ovunque, stramaledizione...”
“Su, fammi vedere dove ti fa male” sussurrò lei “e ti farò guarire io.”
“La mano...” mormorò lui “... non riesco a muoverla bene...”
E Talia gli diede un bacio sulla mano.
“E anche qui, alla spalla...” fece lui “... credo di avere un livido...”
Talia sorrise e gli baciò la spalla.
“E qui, sulla fronte...” indicò lui “... potrebbe spuntarmi un bernoccolo...”
Talia, allora, dolcemente gli baciò la fronte.
“E la guancia...” fissandola lui “... mi fa male anche qui...”
E lei gli baciò anche la guancia.
“Ma...” sussurrò lui “... il dolore più forte è qui... proprio qui...” portando un dito all'altezza della bocca.
Ad un tratto gli altri fratelli cominciarono a chiamarli.
“E' ora di andare...” disse lei “... ci stanno aspettando...”
Lo fissò per poi baciarlo vicinissimo alla bocca.
E corse via, lasciando il ragazzo con un intenso e sconosciuto sussulto a scuotergli il cuore.

Un rumore di passi e Guisgard si svegliò di colpo.
Per un attimo ripensò al sogno appena fatto, misto a quel ricordo lontano.
Si accorse però dell'arrivo di una guardia e nonostante il dolore saltò su, per poi avvicinarsi alle sbarre.
“Dov'è Talia?” Gridò con la forza che gli era rimasta. “Dov'è l'avete portata? Voglio vederla!” E continuò a gridare, stringendo forte le sbarre della cella.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 08-06-2012 alle ore 01.48.35.
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