Citazione:
Originalmente inviato da Hastatus77
Non è l'unico autore che ha scritto cose del genere... anche il mio autore preferito, Jack Whyte, nel suo ciclo " La trilogia di Saint-Clair" si è inventato una storia simile... eppure nessuno ha detto nulla... forse perché questi romanzi non sono stati un gran successo.
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Se mi permettete, sir... non è per questo!
Certo, il fatto che Il Codice Da Vinci per primo, e poi gli altri, abbiano avuto un grande successo di pubblico ha contribuito ad aumentare le critiche, tuttavia vi è una differenza tra questo volume e le opere da voi citate, sì come altre... e la differenza sta nelle dichiarazioni dell’autore.
Chi prendesse il libro, infatti, noterà un piccolo incipit posto dall’autore subito prima del prologo... qui l’autore fornisce alcune informazioni che hanno tutta l’aria di essere dei ‘fatti’... parla del Priorato di Sion e dell’Opus Dei... e poi, giusto alla fine, scrive (se mi è concesso citare):
“ Tutte le descrizioni di opere d’arte e architettoniche, di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà. ”
(Dan Brown, Il Codice Da Vinci, 2004, p.9)
Ecco... è questo che ha fatto adirare certuni: questa pretesa storicità.
Chiarito questo punto, se mi è concesso, torno a ribadire ciò che già ho detto... va bene, Dan Brown costruisce un po’ un castello partendo da basi di burro e spacciandole per calcestruzzo... va bene, pone all’inizio questa frase ad effetto, con il chiaro intento (a mio umile parere) di creare trepidazione ed attesa intorno ad i fatti che si stanno per narrare... d’accordo, sarà forse questa un’azione discutibile... ma è comunque un romanzo ed anche questa dichiarazione di pretesa storicità è uno dei più consumati ed abusati
topoi della letteratura di ogni tempo... posso ricordarvi, così per dirne uno, l’anonimo manoscritto seicentesco del Manzoni?
E per concludere... colgo qui l’occasione per rispondere, dato che di là non mi era parso il caso di mantenermi così allegramente OT...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
E questo, come ho raccontato sopra, è ciò che tentai di spiegare al mio buon cugino quella sera 
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Ecco... a tal proposito volevo ricordarvi, sir Guisgard, mio signore, che io non vi criticai assolutamente per il fatto stesso di aver ripreso e corretto quel vostro cugino quella sera... ma piuttosto per il modo (magari un po’ brusco?) e per i presupposti in cui lo faceste!