Fin da quando il mondo era ancora giovane mi posero nelle mani uno strumento e come per incanto la mia voce iniziò a cantare perdute melodie che scossero le coscenze e gil animi dei commensali di quella impolverata tavola...
Oggi, con il Crepuscolo di Camelot, dopo tanto tempo, ho replicato quella sorta di attenzione verso il Destino...
Senza presunzione alcuna posso affermare di esserci nuovamente riuscito e tra le nebbie delle mie parole, alcuni spiriti errabondi, hanno colto l'essenza di quella poesia nascosta, senza la quale la vera Camelot potrebbe scomparire per sempre in un vortice senza fine...
Grazie a Lady Gonzaga, colei che cammina sulla via dei pellegrini, per essersii nuovamente soffermata difronte ad una nuova emozione che profumava di antico...
Grazie al Cavaliere dell'Intelletto, paladino dal cuore puro, che riesce a dipingere un sole nel cielo cremisi anche in piena notte...
Grazie ad Elisabetta, vulcano assopito, che con il suo spumeggiare discende dalle pendici assolate e si unisce al mare...
Grazie allo Scudiero della Cerca, impavido e senza macchia, traccia in continua evoluzione sul sentiero della conoscenza...
Grazie alla Signora dei Salotti ed alla sua ironia, sempre attenta osservatrice di ogni cambiamento di direzione...
Grazie a Colei che gli Uomini chiamano Dea, per essere sempre puntuale e razionale anche difronte all'irreale ed all'imponderabile...
Taliesin, il bardo
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