Guisgard ascoltò Talia.
Ascoltò ogni parola e fissò ogni sua espressione e gesto.
Una marea di pensieri e sensazioni allora invase il suo cuore.
Aveva paura.
Sapeva, sentiva che i cavalieri erano vicini, prossimi a raggiungerli e non comprendeva ciò che invece sembrava essere tanto importante per Talia.
Avrebbe voluto prenderla e portarla via, lontano da tutto e da tutti.
Galoppare via da quelle paure.
Però non poteva farle percepire tutto questo.
Non poteva riflettere su di lei queste sue angosce.
Lui e lui solo doveva preoccuparsi di lei, senza farle percepire le sue inquietudini.
Prese allora la mano di lei e la baciò.
“Va bene...” disse in un sussurro “... va bene... faremo come vuoi tu...” fissò allora la navata “... è strana questa chiesa... ovunque vi sono centinaia di dipinti e di mosaici... eppure nessuno di questi è a tema sacro... sono immagini misteriose ed inquietanti... enigmatiche e impenetrabili...” esitò per un attimo “... i dipinti e i mosaici sembrano avere il medesimo soggetto... sono infatti sempre due amanti che si baciano... come una scena, un'ossessione ripetuta all'infinito... e la cosa inquietante è che in ogni dipinto e in ogni mosaico i due amanti sono sempre ritratti senza volto...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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