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Vecchio 09-07-2012, 17.38.05   #2697
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Quando Guisgard scostò la tenda del confessionale l’odore di polvere si fece più intenso, tanto da raschiarmi la gola e farmi tossire forte... iniziai a sentirmi male lì dentro, allora, come se mi mancasse l’aria... e presto iniziai a capire che non era per la polvere o per quel silenzio assoluto che ci circondava, quanto piuttosto per una vaga ed indistinta sensazione di disagio... una sensazione che mi scuoteva l’anima e mi faceva venir voglia di fuggire via il più presto possibile...

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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“E' vuoto, Talia...” mormorò lui “... ovviamente non c'è nessuno...”
“E chi doveva esserci?” Intervenne il contadino. “Questa chiesa è vuota e ferma a trent'anni fa.”
Guisgard allora alzò lo sguardo e restò sorpreso, quasi sbiancando.
“Cosa avete?” Domandò il contadino.
“Sulle navate...” indicò il cavaliere “... non ci sono più...”
“Ci sono mosaici su scene dei Vangeli e immagini di Santi...” fece il contadino “... cosa doveva esserci?”
“Prima vi erano tantissimi dipinti e mosaici che raffiguravano due amanti senza volto...”
“In una chiesa? Assurdo!” Sentenziò il villano.
“Ricordi anche tu, Talia?”
“Ma lei è cieca!” Esclamò il contadino. “Non può averli visti! Forse il caldo vi ha dato alla testa!”
Guisgard continuava a guardare nella navata, quasi incredulo di non vedere più quelle immagini incomplete.
E approfittando della situazione, il contadino scappò via.
I passi rapidi del contadino sul pavimento di pietra... poi più niente.
Ero combattuta... combattuta tra quella sensazione impellente che mi spingeva a scappare via e l’immagine di quella visione... nessuna delle visioni che avevo avuto in vita mia mi era mai giunta per caso o senza motivo... mai.
“Si, ricordo!” mormorai in risposta a Guisgard, ignorando le ultime parole del contadino “Ricordo quelle immagini... il ritratto... ricordo ciò che hai letto sul libretto di Andros...”
Esitai solo un attimo... poi lasciai lentamente scivolare la mano di Guisgard dalla mia e mi azzardai a fare mezzo passo avanti, verso il confessionale... le mie dita incontrarono il legno ruvido e leggermente consumato, le tende polverose... le sfiorarono, esaminandole per qualche istante... poi, quasi in preda a quella visione che mi aveva colta poco prima, si posarono sull’apertura di legno ed io feci, mio malgrado, un altro mezzo passo dentro il confessionale...
Fu un attimo... il mio passo risuonò sulla pedana lignea ed una improvvisa, incontenibile ed inspiegabile paura mi colse all’improvviso...
“Guisgard!” chiamai, la voce improvvisamente tremante, tendendo subito la mano verso dove sapevo di averlo lasciato.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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